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Ancora troppe complicazioni nel Fisco. Bisogna semplificare.
Si può capire la Guardia di Finanza, quando chiede che il limite massimo indicato dallo Statuto per la presenza del proprio personale nella sede del contribuente sia interpretato come somma dei momenti di effettiva permanenza, anziché come intervallo temporale calcolato secondo il calendario. Effettivamente, di notte non può esserci disturbo perché i militari, normalmente, riposano e dunque non stanno fisicamente presso il contribuente. Probabilmente, la notte, anche il contribuente dorme e così il punto di equilibrio si ristabilisce riproponendo la questione iniziale: trenta giorni (o sessanta, nel caso di verifiche complesse) intesi tal quali, oppure come trenta giornate di otto ore di lavoro (salvo che i finanzieri facciano straordinari) e, pertanto, novanta giorni (o centottanta) effettivi? Si può capire, dicevamo, perché la doverosa preoccupazione della Guardia di Finanza è quella di assicurare un livello accettabile di efficacia nei controlli, secondo quanto avrebbe dichiarato il suo comandante generale | ||||||||
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