Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Le acque passano nella holding

Nel Varesotto potrebbe sorgere la prima holding europea dell'acqua. Con i consumi ma senza privati.

In principio era la "legge Galli". Correva l'anno 1994 e il Parlamento approvava una legge che prendeva il nome dal suo primo firmatario, Giancarlo Galli, deputato eletto nel Comasco, successivamente divenuto sindaco di Mozzate. Una legge con la quale il nostro Paese faceva un salto notevole nella tutela della risorsa idrica, di cui si era finalmente compresa la preziosità e la conseguente necessità di preservazione. Con quella legge si fece soprattutto un salto culturale perché il tema della tutela dell'acqua veniva approcciato in un'ottica d'insieme: l'intero ciclo dell'acqua era oggetto di regolamentazione, dalla captazione, alla distribuzione, fino alla depurazione dei reflui. Una gestione integrata per una tutela a 360 gradi, che facesse anche giustizia delle dispersioni e degli sprechi fino ad allora - e, purtroppo, anche fino ad ora - tranquillamente considerati come cosa normale (si stima che un quarto dell'acqua vada perso nelle reti di distribuzione).
La legge Galli è rimasta peraltro in buona parte lettera morta ed è stato un vero peccato perché si trattava di un provvedimento molto valido. Ora, con l'articolo 35 della Finanziaria 2002, grazie ad un emendamento presentato dal parlamentare varesino Giancarlo Giorgetti, qualcosa sembra muoversi almeno in una delle direzioni che quella legge indicava: la razionalizzazione della distribuzione. La Finanziaria, in particolare, ha prorogato le gestioni pubbliche - oltre che in altri settori delle cosiddette multiutility - anche per quanto riguarda l'approvvigionamento e la distribuzione dell'acqua. E' stato introdotto un nuovo soggetto, una società per azioni interamente controllata dagli enti locali che diviene affidataria del servizio. Sono state cancellate le aziende speciali e le società miste, quelle cioè a capitale pubblico/privato.
La Provincia di Varese ha subito annunciato l'intenzione di dare vita localmente ad una holding che raggruppi tutti i 141 Comuni del Varesotto, oltre alle aziende municipalizzate delle maggiori città, i diversi consorzi e Sogeiva, la società che si occupa della gestione degli impianti di depurazione in provincia. Tutti insieme andrebbero a formare un unico ente gestore, sotto l'egida pubblica. Sì, perché tutte le infrastrutture resterebbero di proprietà dei Comuni e della Provincia e verrebbero date in comodato al nuovo ente, che dovrà farsi carico della loro manutenzione e dell'ammodernamento degli impianti.
Il primo passo concreto nella direzione della holding è stato fatto ai primi di febbraio dalla Conferenza dei Sindaci, che ha deciso di affidare alla Provincia il ruolo di ente responsabile del coordinamento dell'iniziativa ed ha costituito un comitato ristretto formato, oltre che dalla stessa Provincia, dai Comuni di Brebbia, Brenta, Busto Arsizio, Cantello, Castellanza, Gallarate, Saronno e Varese. E' stata inoltre approvata la convenzione che regola i rapporti tra la Provincia e le amministrazioni comunali, dopo di che si sarebbe individuato il Gestore Unico del Servizio Idrico Integrato.
E' la prima holding in Europa di questo genere e controllerà l'intera rete idrica che serve 141 comuni, per una popolazione di oltre 800.000 abitanti. Un progetto che sembra trovare tutti d'accordo, anche se con qualche distinguo. Un altro parlamentare varesino, Graziano Maffioli (che è anche Sindaco di Casale Litta ed è stato eletto in un collegio senatoriale del Comasco), ritiene che nella futura holding pubblica debbano contare di più le realtà minori e, per questa ragione ha convocato una riunione di tutti i Sindaci dei comuni del Varesotto con meno di 5.000 abitanti (100 su 141), per far emergere le loro esigenze specifiche. Il Senatore Maffioli ritiene anche che sarebbe un errore se si decidesse, come pare, di rinviare l'ingresso di privati in qualità di partner tecnici nella futura holding, in quanto un partner di tale natura potrebbe garantire da subito una gestione improntata a criteri di efficienza, nell'interesse dei cittadini. La questione non è di secondaria importanza. Infatti, non si può fare a meno di considerare che dopo la legge Galli sono venute le direttive europee sulla liberalizzazione del mercato delle utility e sulla privatizzazione delle imprese a capitale pubblico. Attuare oggi la legge Galli senza innestare quei processi anche nel settore dell'acqua, significherebbe dunque rinviare l'appuntamento con il mercato in un ambito che non sembra avere, né sul piano concettuale, né su quello pratico, nulla di diverso rispetto a quelli dell'energia, della telefonia, dei trasporti, per i quali l'appuntamento con il mercato è in fase più o meno ravvicinata, ma ha comunque superato lo stadio iniziale.

02/15/2002

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa