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No core, no business

Il business perde quota se non si tengono sotto controllo i costi aziendali che non rientrano nell'attività principale dell'impresa, cioè i costi cosiddetti "no core". L'annuale assemblea del Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione Industriali ha concentrato la sua attenzione sul tema.

Un'assemblea vivace e partecipata che è riuscita ad uscire dai soliti cliché affrontando un argomento di grande interesse e crescente importanza come la gestione di tutti quei costi che non rientrano nel core business di un'impresa.
L'annuale incontro del Gruppo Giovani Imprenditori della provincia di Varese si è svolto con la frizzantezza che caratterizza il Movimento e ha visto riempirsi il Salone Andrea delle Ville Ponti dove si sono tenute la parte privata, durante la quale è avvenuta l'elezione del nuovo presidente e del consiglio direttivo, che resteranno in carica fino al 2007, seguita dalla parte pubblica, che ha trattato il tema della gestione dei costi no-core. La scelta del presidente da parte dei giovani imprenditori è stata nel segno della continuità: il neo eletto Carlo Vanoni, infatti, era già vice presidente e membro attivo ed entusiasta del Gruppo da molti anni (vedi box). A dibattere il tema "Gestire il 'no-core': ridurre i costi nell'impresa moderna(mente) organizzata", due esperti: Andrea Moneta della G.M.B. Consulting S.r.l. e Massimo Antonio Giacometti di SIAC Industria Accessori Cavaria S.p.a., coordinati e stimolati da un animatore professionista: il brillante Giulio Conti di Samarcanda Eventi.
Quando si parla di no core ci si riferisce a tutte quelle attività e quei servizi che rappresentano un parte considerevole dei costi di un'impresa pur non riguardando l'attività di produzione propria dell'impresa stessa. Sono considerati costi no core quelli per esempio, di pulizia, delle telecomunicazioni, delle spedizioni e dell'energia elettrica, ma anche quelli di cancelleria e di viaggi e ristorazione. "L'incidenza totale sul fatturato dei prodotti e dei servizi no core assume mediamente valori non inferiori al 10% per arrivare in alcuni casi fino al 15%". Così ha esordito il presidente dei giovani imprenditori Giovanni Brugnoli, introducendo i lavori dell'assemblea e riportando i dati ricavati da una ricerca svolta dall'Università Carlo Cattaneo-LIUC. Agendo quindi su tutti quei servizi, che non rientrano nel core-business dell'azienda, si può acquisire un margine di competitività, indispensabile per muoversi in un mercato sempre più globale. "Sussistono potenziali di recupero sulle spese destinate al no core - ha osservato il presidente Brugnoli durante il suo saluto alla platea - e l'attenzione al cambiamento deve portare a rivedere le modalità di gestione delle spese della propria impresa".
Il dibattito sul tema ha dato spazio alle posizioni di Andrea Moneta, la cui società - G.M.B. Consulting S.r.l., si occupa con un team di professionisti di fornire un ufficio acquisti in outsourcing alle imprese - e a quelle di Massimo Antonio Giacometti, che nella sua impresa, SIAC Industria Accessori Cavaria S.p.a., gestisce internamente gli acquisti monitorando di continuo i costi dei servizi e stilando report molto precisi su tutti i fornitori. Le due possibilità: esternalizzare o gestire internamente fornitori, ordini e fatture, hanno entrambe i loro pro e contro, ma sono scelte fondamentale che l'imprenditore non può sottrarsi dall'affrontare.
Secondo Federica Guidi, vice-presidente nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori, una gestione attenta e ottimale di tutti quei costi che non rappresentano l'attività principale dell'impresa, può portare a risparmiare molto più tempo e denaro di quanto ci si aspetti. L'esperienza maturata in prima persona, occupandosi nella sua impresa proprio dell'ufficio acquisti, ha portato Federica Guidi a sostenere la teoria che, con una buona organizzazione, è possibile gestire internamente e in maniera efficiente i costi no core dell'impresa. "L'attenzione a queste spese può portare a risparmiare cifre significative: è essenziale pensarci e farsi prendere dal dubbio sull'efficacia dei propri fornitori. La soluzione può essere concentrare su un'unica funzione aziendale il ruolo di tutti gli acquisti ottenendo così un'ottimizzazione delle risorse e un maggiore controllo sulle spese."
L'assemblea 2005 è stata anche l'occasione per consegnare ad alcuni studenti delle scuole superiori gli attestati di partecipazione al "Progetto 30 ore di cultura d'impresa", organizzato dal Gruppo Giovani Imprenditori che quest'anno ha coinvolto gli studenti del quarto e quinto anno del Liceo scientifico "Marie Curie" di Tradate e del Liceo linguistico "Rosetum" di Besozzo. L'iniziativa si è articolata in incontri nelle scuole, visite aziendali e, per alcuni studenti, nella possibilità di un breve stage per osservare da vicino le attività legate alla gestione di un'impresa, un segno del costante interesse dei Giovani Imprenditori, non solo alle problematiche propriamente aziendali, ma anche alla formazione nelle scuole, nel segno peraltro di un utile connubio con il mondo del lavoro.


Carlo Vanoni è il nuovo Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori

Carlo Vanoni succede a Giovanni Brugnoli e rimarrà in carica fino al 2007. In quanto Presidente dei Giovani Imprenditori, Vanoni entra a far parte di diritto del Consiglio Direttivo dell'Unione Industriali, oltre che della Giunta, di cui è membro già dal 2001. Nato a Busto Arsizio il 24 settembre 1968, Carlo Vanoni è sposato dal 2000. Subito dopo il diploma in ragioneria conseguito nel 1986 le prime esperienze lavorative nell'impresa di famiglia, fondata dal nonno nel 1926, il Ricamificio Vittorio Vanoni di Gallarate. Nel 1992 l'acquisto delle quote della società Magica S.r.l. di Samarate, che nel 2003 viene rilevata interamente e di cui oggi Carlo Vanoni è amministratore unico. Da oltre 8 anni nel Consiglio Direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori dell'Unione degli Industriali della Provincia di Varese, di cui 6 come Vicepresidente, dal 2001 è anche delegato in Confindustria Lombardia.

Un'avvincente lezione di Leadership a Villa Bregana

"Spingete un cordino e andrà dove vuole, tiratelo e vi seguirà ovunque". La celeberrima frase di Thomas Jefferson è il motto del convegno del Gruppo Giovani Imprenditori che si terrà il prossimo 28 giugno a Villa Bregana di Carnago. L'incontro, a cui seguirà la festa d'estate, ormai una piacevole tradizione per il Gruppo, tratterà il tema della Leadership prendendo spunto dalla vicenda dell'"Endurace", spedizione nell'Antartide del 1914 dall'esito drammatico ma durante la quale la figura del leader carismatico (il comandante Shackleton) ebbe un ruolo fondamentale.
A presentare e dibattere la cronaca di quella "incredibile avventura" ci saranno, insieme al neo Presidente del Gruppo Carlo Vanoni, Luciano Ziarelli, consulente di management emozionale, e Pier Luigi Marzorati, sportivo di successo. Atteso per le conclusioni Alberto Marenghi, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia.

06/17/2005

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