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Finanziaria 2004, le attese del territorio

Una manovra di sacrifici? No, una legge che promuova lo sviluppo. Gli amministratori varesini contro "nuovi tagli alla spesa". Servono, invece, decisi interventi per consentire a Comuni e Provincia di essere il motore della crescita del territorio.

Tra una polemica sul condono edilizio e un buco "improvviso" di ben 10 miliardi di euro nei conti pubblici, la Finanziaria 2004 varata dal Governo ha iniziato il suo iter parlamentare.
Il Senato è la prima Camera che quest'anno passa al vaglio una manovra di circa 16 miliardi elaborata da un team ministeriale composto, oltre che da Tremonti, da Alemanno e Baldassari per An, Buttiglione per l'Udc e il varesino Maroni per la Lega.
Proprio quest'ultimo è uno dei "nostri" esponenti politici, gli altri sono Bossi e il presidente della Commissione Bilancio Giorgetti che - come del resto dodici mesi fa - hanno un ruolo decisionale importante sulle scelte relative a quella Finanziaria che ormai è diventato un passaggio fondamentale nella vita di ogni Esecutivo.
Marco Reguzzoni - Presidente della Provincia di VareseLogico che, potendo contare su politici di tale calibro, la nostra provincia si aspetti che le proprie istanze abbiano un adeguato riconoscimento a livello romano.
"Guardi, io approfondisco spesso e volentieri i problemi legati al nostro territorio con i varesini al Governo - introduce così l'argomento Marco Reguzzoni, presidente della Provincia di Varese -. E devo dire che riscontro in loro una grande attenzione. Non manca certo la volontà di risolverli, anzi c'è uno sforzo costante per venire incontro alle nostre necessità. Piuttosto, anche i ministri varesini devono fare i conti con l'essere parte di un Esecutivo di coalizione e, quindi, con la necessità di contemperare le esigenze espresse dalla varie anime di questa Maggioranza…".
Entrando nel dettaglio della Finanziaria 2004, il numero uno di Villa Recalcati vorrebbe in primo luogo che si facesse "…un deciso passo in avanti sulla via del federalismo fiscale, ma non con nuove tasse per gli enti locali bensì con una vera devoluzione delle competenze".
Assai aspro poi è il tono della polemica di Reguzzoni contro quel condono edilizio che, nell'ambito della Finanziaria, dovrebbe garantire risorse per due miliardi alle casse dello Stato: "Ho scritto direttamente al ministro dell'Economia Giulio Tremonti per associare la mia voce a quanti hanno sollevato perplessità sull'argomento. Temo che tale atto vanifichi gli sforzi di quanti s'adoperano per tutelare il proprio territorio e impostare una doverosa programmazione urbanistica".
Il condono, inoltre, giunge in un momento in cui la Provincia di Varese ha accresciuto gli sforzi per "…far rinascere i nostri laghi" e sta lavorando per la definizione di un Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale: "…azioni queste che rischierebbero di essere fortemente penalizzate".
Stefano Candiani - Sindaco di TradateDel resto, quasi nessuno degli amministratori locali varesini che abbiamo incontrato in questa nostra inchiesta sulle loro prospettive e attese di fronte alla nuova Finanziaria ha mancato di usare parole negative nei confronti del condono edilizio.
"Mi auguro vivamente che la Maggioranza sia in grado di trovare modalità di finanziamento alternative - dice il primo cittadino di Tradate Stefano Candiani -. Basta poco a incrinare il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini. Facciamo tanta fatica a promuovere in questi ultimi la coscienza del rispetto delle regole e poi da Roma si vanifica tutto con scelte 'facili e sbrigative', per usare un'espressione eufemistica…".
Candiani, comunque, non manca di sottolineare altre necessità, più strettamente legate al suo territorio: "A chi ha il potere decisionale sulla Finanziaria non posso non chiedere d'inserire nel provvedimento i soldi per la Varesina bis. Tutti i giorni mi trovo a dover giustificare nei confronti degli investitori e dell'economia del territorio la sua drastica carenza infrastrutturale: troppo spesso ci sfuggono opportunità di sviluppo proprio a causa di una situazione viabilistica drammatica. Siamo vicini a Malpensa, eppure a causa della mancanza di collegamenti ne subiamo quasi esclusivamente i disagi faticando invece a trarne beneficio".
Pierluigi Gilli - Sindaco di SaronnoStrade e ferrovie sono un tema caldo, ovviamente. Ne parla anche il sindaco di Saronno Pierluigi Gilli: "L'aspettativa maggiore è che vengano finalmente finanziate le grandi opere per la viabilità, connesse alla Pedemontana, che finalmente libererebbero Saronno dal pesantissimo traffico di attraversamento: oggi uno dei peggiori problemi cittadini e fonte di impedimento allo sviluppo.
Ancora, mi aspetto lo sblocco dei fondi per la costruzione delle nuove caserme dei Carabinieri. Noi abbiamo già acquistato da anni il terreno ed il progetto è pronto, manca solo che lo Stato metta i fondi necessari per la creazione di una caserma altamente necessaria".
Per il Sindaco di Saronno sarebbe anche utile che la Finanziaria prevedesse già trasferimenti ai Comuni in vista dell'abolizione del servizio militare obbligatorio: "a Saronno lavorano 17 obiettori di coscienza: con il loro venir meno si aprirebbe o un buco nelle casse comunali per sostituirli o una riduzione delle prestazioni sociali". Infine, Gilli chiede fondi con mutui a tasso zero per la realizzazione di investimenti di grande impatto: "E' vero che oggi i mutui sono convenienti, ma gli interessi annui pesano sulla spesa corrente, così da rendere sempre più difficile il rispetto del Patto di Stabilità, che il Governo centrale giustamente pretende".
Nicola Mucci - Sindaco di GallarateIl primo cittadino di Gallarate Nicola Mucci, a fianco del richiamo alle infrastrutture, pone in primo piano l'esigenza di "…provvedimenti in grado di aiutare le imprese, sia le Pmi che quelle commerciali, a cogliere quei segnali di ripresa che, sebbene timidamente, s'affacciano dagli Stati Uniti. E per un'area ad alta presenza imprenditoriale come il Gallaratese questi sarebbero provvedimenti a forte impatto!".
Si augura, poi, una maggior sensibilità nei confronti delle esigenze finanziarie degli enti locali: "Mi rendo conto che il Governo punta al rispetto del Patto di Stabilità, del resto necessario per l'equilibrio economico generale. Resta il fatto che i Comuni devono poter godere di maggior flessibilità se si vuole che s'attivino per realizzare opere pubbliche direi indispensabili per dare prospettive di sviluppo alla nostre città".
Il tema delle risorse è toccato pure da Aldo Fumagalli, sindaco del capoluogo provinciale: "Non condivido affatto i tagli a Comuni e Province previsti dalla Finanziaria - sottolinea dal suo ufficio di Palazzo Estense, nel cuore di Varese -. Resto comunque fiducioso per il pacchetto di riforme costituzionali che prevede l'introduzione del federalismo fiscale: una soluzione che consentirà maggiori risorse a disposizione e più responsabilità di spesa".
Aldo Fumagalli - primo cittadino di VareseSempre sul versante della finanza locale, Fumagalli sollecita un altro provvedimento: "Occorre porre rimedio alla grave ingiustizia introdotta nel lontano 1977 con i 'Decreti Stammati '(dal nome dell'allora ministro del Tesoro, Gaetano Stammati, del terzo Governo Andreotti, ndr) che hanno penalizzato i Comuni virtuosi sempre attenti al bilancio mentre le 'cicale' sono state immeritatamente premiate".
Salendo alla punta settentrionale della provincia, il sindaco di Luino Gianercole Mentasti evidenzia il rischio che anche in questa Finanziaria si prosegua sulla strada di "…decentrare sempre più i servizi, per esempio quelli sociali, agli enti locali senza garantire loro un'adeguata copertura finanziaria. In più ci sono dei vincoli, soprattutto per la spesa corrente, che rendono praticamente impossibile amministrare Comuni che, quale fonte diretta d'entrata, possono contare solo sull'Ici, l'imposta comunale sugli immobili".
Gianercole Mentasti - Sindaco di LuinoSul versante infrastrutturale, in riva al Verbano si guarda con preoccupazione alla situazione della strada Statale per il confine di Zenna: "Con la galleria artificiale in costruzione si spera d'ovviare al problema delle frane. Resta quello di una carreggiata che per qualche chilometro si restringe fino al punto che due pullmann faticano a incrociarsi. E stiamo parlando di una Statale che conduce al confine italo-svizzero!".
Mentasti, non dimentica, inoltre, che quello di Luino è un territorio a rischio idrogeologico: "Ci sono frazioni che hanno una sola via di collegamento con il resto dell'abitato. Occorre che elaborando la Finanziaria si pensi anche a queste situazioni: ricordiamoci che, senza considerare l'eventuale disagio per le persone, costa molto meno prevenire piuttosto che intervenire a disastro avvenuto…".
Luigi Rosa, primo cittadino di Busto ArsizioA Busto Arsizio, infine, ritorna in primo piano il tema del condono edilizio: "Guardi, noi non abbiamo voluto applicare nessuna possibilità di condono neppure lo scorso anno, sebbene ci fosse qualche possibilità di batter cassa in tal senso…" evidenzia subito il sindaco Luigi Rosa per poi passare a ricordare come "…ci sia una forte necessità d'infrastrutture. Busto Arsizio produce ricchezza a favore dell'Italia intera ma dallo Stato ben poco riceve in termini di quelle strade e ferrovie che servono per promuovere lo sviluppo. Oltretutto, queste infrastrutture ridurrebbero il rischio legato a tassi d'inquinamento che ora, purtroppo, sono alti".
Rosa non rinuncia neppure a denunziare il rischio che "…le continue restrizioni imposte agli enti locali nella capacità di spesa, soprattutto quella corrente, portino i Comuni a un vero e proprio black out".

Le eterne incompiute

Tangenziale di Varese, Cinque Ponti a Busto Arsizio, Malpensa-Boffalora. Basterebbero queste tre opere, iniziate anni orsono e mai concluse, per indicare la soglia di disattenzione verso una provincia, come quella di Varese, che ha ragioni da vendere, legate all'elevata concentrazione di insediamenti abitativi e di attività economiche, per chiedere, come fa da anni, che vengano potenziate le infrastrutture di trasporto. Oltre a quelle, esiste la necessità di potenziare la rete dei collegamenti interni - nord-sud e est-ovest - in una provincia dove si viaggia a 30 chilometri all'ora - e dei collegamenti con le province limitrofe: leggasi autostrada Pedemontana, per evitare il collo di bottiglia milanese. Altrettanto importanti i collegamenti ferroviari, particolarmente quelli che possono potenziare i nostri scambi verso la vicina Svizzera e, da qui, verso l'Europa centrale (Sesto Calende-Luino e Lugano-Malpensa, via Arcisate-Stabio). Poi vengono in considerazione le opere di salvaguardia del territorio contro l'incombente rischio idrogeologico, con il rafforzamento degli argini dei corsi d'acqua minori e la costruzione delle vasche di laminazione delle piene sul fiume Olona.

09/25/2003

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