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Il brand, una strada per il rilancio. Anche della piccola impresa

Come puntare sul marchio per tornare a crescere: è stato questo il tema trattato dall’assemblea 2007 del Gruppo Giovani Imprenditori di Varese che ha eletto il nuovo presidente: Alberto Parma, che succede a Carlo Vanoni.


Tre esperienze diverse con un filo conduttore comune: la crescita dell’impresa ottenuta attraverso un forte investimento sul marchio. Sul suo rilancio, come nel caso della Fiat. Sulla sua rivitalizzazione, come il caso Moncler, icona dell’abbigliamento anni Ottanta, tramontato negli anni Novanta e oggi tornato in auge e competitivo sul mercato. Poi, sul suo legame diretto con l’imprenditore che negli spot pubblicitari ci mette la faccia. Come nel caso di Giovanni Rana, produttore di tortellini e pasta fresca. Storie raccontate dai loro protagonisti durante l’assemblea 2007 del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali, dedicata al tema "I brand, valorizzazione e rilancio”. A parlarne, a portare il loro vissuto sono stati, appunto, Giovanni Perosino, direttore marketing e & communication di Fiat Automobiles Spa; Remo Ruffini, presidente e creative director di Moncler; Gian Luca Rana, figlio del più famoso Giovanni e amministratore delegato del Pastificio Rana Spa. Un’attività, quest’ultima,
nata in uno scantinato "dove i miei genitori - ha spiegato Rana - con le loro mani producevano un chilo di tortellini all’ora”. Primi passi di un business che oggi arriva "a fatturare 270 milioni di euro all’anno”. Frutto anche di una campagna pubblicitaria dove Giovanni Rana ha voluto giocare un ruolo da protagonista, ha spiegato il figlio, "facendosi garante del prodotto nei confronti del consumatore”.
Come dire: dietro un marchio di successo c’è sempre il percorso di vita e professionale di un imprenditore. Come Remo Ruffini che ha saputo ridare slancio al brand Moncler. Come? "Riposizionando un’azienda che si era persa nella produzione dei più vari capi di abbigliamento”. Energie sprecate, ha spiegato Ruffini che, acquistato il marchio nel 2002, in cinque anni lo ha riportato in auge "tornando al suo Dna, al piumino inteso come prodotto tecnologico in grado di vestire lo sportivo così come l’uomo in giacca e cravatta”. Una rinascita. La stessa che ha saputo agguantare in questi ultimi tre anni la Fiat. "L’era Marchionne”, l’ha definita Perosino. Quella partita nel 2004 "da una situazione di indifferenza del consumatore nei nostri confronti”. Tutta la strategia, dunque, è stata incentrata a riottenere attenzione. Con campagne pubblicitarie innovative e con nuove automobili. Fino al 2005 quando il lancio della Grande Punto "ha segnato la svolta”.
Tre esempi che testimoniano, ha sottolineato la vice presidente di Confindustria Federica Guidi, anche lei presente all’assemblea, "come il marchio sia sempre più un valore fondamentale, un asset intangibile per le imprese, anche quelle piccole”. La dimensione delle attività imprenditoriali poco contano, anzi: "Proprio quelle piccole e medie imprese che si sono sedute per troppo tempo sul conto terzi oggi, dopo la crisi di molti distretti industriali, devono saper rialzare la testa puntando sul brand”. E i giovani imprenditori, è stato il messaggio emerso dall’assise, devono saper fare da apripista. In questo come su altri temi.
Giocare d’anticipo, infatti, è stata la parola d’ordine con cui il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Alberto Parma, eletto proprio dall’assemblea di quest’anno, ha voluto cominciare il suo mandato che segue a quello di Carlo Vanoni. Nato a Milano nel 1974, Alberto Parma risiede a Saronno. Laureato in giurisprudenza, ha conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato ed è oggi amministratore della Sec.pro Srl, società di engineering della sicurezza. Non solo. Altra carica ricoperta è quella di consigliere della Parma Antonio e Figli Spa, azienda di famiglia leader nella produzione di casseforti e di impianti di sicurezza. Il suo impegno all’interno del Gruppo Giovani Imprenditori inizia nel 2001, quando diventa membro del Consiglio Direttivo. Nel 2005 è eletto vice presidente dello stesso, mentre nel 2003 entra a far parte del Comitato Regionale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia. Ad applaudirlo, lui come il presidente uscente Carlo Vanoni, erano presenti anche il presidente dell’Unione Industriali, Alberto Ribolla, e Giovanni Brugnoli, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia.
E che lo sguardo delle nuove leve dell’imprenditoria sia sempre di più rivolto al futuro lo testimonia anche l’attenzione verso il mondo della scuola. Durante l'assemblea, infatti, sono state premiate le squadre arrivate sul podio della finale provinciale del Management Game 2007, la competizione organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori che consiste nella simulazione della gestione di un’impresa e che ha coinvolto 14 istituti della provincia per un totale di quasi 350 studenti delle classi quarte delle superiori. A spuntarla il team "Grey” (composto da Andrea Cardone, Alessio Lorusso, Mirko Pellegrini, Alessandro Ravazzani) del Liceo Scientifico Statale "Marie Curie” di Tradate, arrivato primo. Al secondo posto la squadra "Smile” (Elena Cattaneo, Daniele Distefano, Sara Fusetti, Emanuele Saibene) dell’Itis "G. Riva” di Saronno. La medaglia di bronzo è andata, invece, all’impresa virtuale "Navy” (Stefano Beccardi, Giovanni Manna, Andrea Morsicano, Andrea Petrea) dell’Istituto Superiore "Don Lorenzo Milani” di Tradate.

Anche internazionalizzarsi vuol dire innovare

Continua il percorso di formazione e sensibilizzazione "Imprese per l’Innovazione”. Un ciclo di cinque workshop organizzato dall’Unione Industriali in collaborazione con Confindustria, che accompagneranno imprenditori e manager fino a novembre di quest’anno. Obiettivo: aiutare i titolari d’impresa ad affrontare le sfide del futuro. Dopo il primo incontro che si è tenuto a marzo e dedicato all’innovazione attraverso l’uso efficiente delle tecnologie digitali, il cammino è proseguito con l’appuntamento che si è svolto a metà maggio e incentrato sul tema dell’innovazione dei processi di internazionalizzazione. Il ripensamento dei processi di globalizzazione delle piccole e medie imprese, il marketing nei mercati emergenti, le opportunità che offre l’Asia (in particolare l’India), l’evoluzione e il futuro degli strumenti di pagamento nel commercio internazionale: questi alcuni degli argomenti trattati attraverso gli interventi di docenti universitari dell’Università Carlo Cattaneo - Liuc, dell’Univ
ersità Cattolica e della Sda Bocconi. Ai quali si sono aggiunte le relazioni dei responsabili di Deutsche Bank (che ha collaborato all’organizzazione dell’evento insieme a Eds) e del Comitato Scientifico Osservatorio Asia. Ai partecipanti sono state presentate, dagli stessi protagonisti, anche due case history, due storie di successo: quelle della Afros Spa e della Ficep Spa.

05/11/2007

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