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Il Tessile varesino ha voglia di riscatto

Alberto RibollaQuesto Varesefocus contiene un inserto di otto pagine che sintetizza i risultati di una ricerca svolta dall'Unione Industriali per individuare qual è l'attuale posizionamento del tessile-abbigliamento varesino nel mercato italiano, europeo e internazionale.
Il tessile-abbigliamento è, dopo quello meccanico, il più importante settore produttivo in questa provincia, che è la quarta in Italia per addetti a tale settore e la nona per flussi di esportazioni di prodotti tessili e confezioni. Il settore conta sul territorio quasi 3.000 imprese per circa 25.000 addetti e genera un valore di esportazione di circa 850 milioni di euro con un saldo positivo di circa 430 milioni annui. E' posizionato nella parte alta della piramide tecnologica, quella a più elevato contenuto di conoscenza.
E' un settore che presenta ancora tutte le fasi del processo produttivo, dalla filatura alla tessitura, al finissaggio e alle altre lavorazioni tessili intermedie, fino alla confezione e abbigliamento e agli accessori. Non mancano le lavorazioni dedicate al tessile tecnico, così come le produzioni collaterali del meccano-tessile e della chimica tessile e coloristica: produzioni con le quali il tessile locale deve rinforzare i tradizionali legami per evitare che le stesse si sperimentino altrove, in particolare nelle aree di nuova industrializzazione, sfilacciando in tal modo la filiera dall'esterno.
E', anche, un settore che vanta una collocazione geografica particolarmente favorevole allo sviluppo di nuove modalità competitive, basate sulla logistica e la gestione del ciclo corto.
Sono tutti fattori che costituiscono il DNA di tale settore e sui quali occorre lavorare per migliorare, dal basso, il suo posizionamento competitivo. Lo studio, che si è sviluppato nell'ambito del progetto "Grow-Up", avviato dall'Unione Industriali nel febbraio 2005 con lo scopo di sostenere il tessile-abbigliamento locale, è stato condotto infatti con finalità non solo conoscitive, ma anche, e soprattutto, propositive. Nella parte finale è perciò indicata, dopo l'analisi delle caratteristiche distintive del contesto locale, una serie di suggerimenti che vengono affidati alla valutazione degli imprenditori e delle istituzioni.
Questa volontà di lavorare dal basso, ossia ponendosi l'obiettivo di individuare linee di azione concrete, merita di essere sottolineata. In ciò sta l'originalità del questo approccio. Sono le proposte di un'imprenditoria che vuole aggredire i problemi e cercare soluzioni. Di un'imprenditoria che si fa carico delle proprie responsabilità, che si analizza con crudezza, ma obiettività, riflette su se stessa e poi formula proposte.
Alcune di queste sono già state attuate o hanno avuto un inizio di concretizzazione. Tra le altre, si può ricordare l'apertura, lo scorso novembre, a Mosca, di "PuntoRussia", una base logistica per le imprese varesine interessate ad affacciarsi sul mercato della Federazione russa. A sua volta, testa di ponte per altri promettenti mercati dell'est Europa. Altre sono in corso di attuazione e altre ancora potranno essere messe in cantiere su suggerimento delle imprese: l'Unione Industriali è a disposizione per fornire tutto il supporto necessario.

Alberto Ribolla

01/20/2006

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