Varesefocus.
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
Varesefocus

 
 

Smorzare i toni verso obiettivi comuni

Dal tradizionale incontro di inizio d’anno con la stampa del presidente degli industriali varesini un quadro incoraggiante dell’economia del territorio. E un appello accorato alle forze politiche a smorzare i toni per raggiungere obiettivi comuni.

(Per gentile concessione del "Corriere della Sera"Inconsueto inizio, quest’anno, per la tradizionale conferenza stampa di inizio anno del presidente dell’Unione Industriali, che ha voluto rimarcare uno dei messaggi espressi alla stampa grazie con l’aiuto di una vignetta del disegnatore Chiappori. Alberto Ribolla ha lanciato un accorato appello alla politica a distaccarsi dal clima di inutile litigiosità per trovare una nuova dimensione di concretezza nell’affrontare i problemi del paese e individuare le soluzioni per lo sviluppo.
In un clima politico di campagna elettorale dai toni aspri, l’appello del presidente dell’Unione Industriali varesina è dunque quello di abbassare i toni. Una ricetta che ha pochi semplici ingredienti. “Il paese” ha affermato Ribolla “ha bisogno di una tregua. Di un poco di silenzio per tornare a ragionare con calma sui programmi, sugli scenari. Per costruire insieme delle prospettive”.
E così, con il consueto spirito positivo-propositivo, ha evidenziato i punti su cui riflettere e investire, i bisogni più urgenti per le imprese, partendo dal contesto internazionale, fino ad arrivare al locale, passando per la situazione italiana.
In primo luogo, l’instabilità dell’economia mondiale, con riferimento particolare all’instabilità delle quotazioni petrolifere, ai rincari delle materie prime. La sostanziale stagnazione del PIL per il nostro paese e la perdita di quote sui mercati esteri, oltre all’eccessiva dipendenza dell’Italia dalle fonti di energia importata. Diversi punti di un quadro per molti versi scoraggiante.
Nonostante questo, in provincia di Varese la situazione appare meno fosca: per esempio, le esportazioni hanno dimostrato una buona tenuta e, nonostante il 2005 sia stato un anno difficile per alcuni settori, i segnali di rilancio, seppur deboli, ci sono. E possono dare fiducia. L’ultima indagine congiunturale evidenzia, infatti, una certa ripresa dell’attività produttiva sul finire del 2005 e, soprattutto, una buona ripresa delle esportazioni (+9,7% nei primi nove mesi del 2005 rispetto ai corrispondenti 2004) e un saldo attivo della bilancia commerciale varesina di 1.577 milioni di euro (+18% rispetto al saldo dei primi 9 mesi 2004).
Anche a livello globale, secondo il presidente degli industriali, i segnali di crisi non devono essere enfatizzati ma spingere le imprese varesine e italiane ad investire sui propri punti di forza per competere: in primis l’ottima reputazione del made in Italy all’estero.
In merito alla politica interna, al di là della stigmatizzazione dei toni aspri della campagna elettorale in corso a scapito dei programmi, Ribolla ha espresso un sostanziale apprezzamento per la Finanziaria 2006. In particolare, per le misure di contenimento del costo del lavoro e per l’idea di favorire l’aggregazione delle imprese su base distrettuale e la collaborazione tra gli stessi distretti e le associazioni imprenditoriali (v. articolo I Distretti e la Finanziaria). L’idea è che le “alleanze di scopo” possano portare dei benefici, come testimoniano, sul territorio, i risultati di iniziative storiche dell’Unione Industriali, come i consorzi d’acquisto, oppure progetti più recenti, come l’attivazione di PuntoRussia.
Collaborazione tra le imprese, quindi, ma anche dialogo sociale. Un altro ingrediente per la “ricetta competitività” per il presidente Ribolla è, infatti, quello di “tornare a mettere in comune un obiettivo”. L’attesa è quella di una nuova era delle relazioni industriali, per trovare insieme una via per consentire al paese di generare nuova ricchezza.
Il presidente Ribolla ha dedicato le ultime battute del suo intervento ad un argomento di grande impatto per le imprese, ma anche per le famiglie: la carenza di infrastrutture energetiche e l’eccessiva dipendenza del nostro paese dalle fonti di energia importata. L’urgenza è, infatti, quella di impostare una politica di ampio respiro per risolvere il problema, dal momento che “non si possono pensare strategie per rendere le imprese più competitive senza garantire il livello minimo di competitività: quello di poter mantenere accesi gli impianti con certezza e con costi più bassi”.
L’idea di fondo è che si debba superare la fase di analisi dei problemi dell’economia e investire le forze per operare scelte concrete. Questo vale per la società civile, le autorità, ma anche per le imprese.
Tutti, di fronte alla situazione di incertezza globale, devono reagire per rilanciare l’economia. Per perseguire questo obiettivo, i percorsi che le imprese devono intraprendere sono quelli dell’internazionalizzazione, della ricerca e innovazione di prodotti e processi, della formazione e della logistica.
Alla politica occorrono, invece, programmi e capacità di visione. Ma soprattutto è necessario che si torni ad un confronto sereno, distogliendo le energie - oggi malamente investite - dalla litigiosità dominante.

02/24/2006

Editoriale
Focus
Economia
Inchieste
L'opinione
Territorio

Politica
Vita associativa
Formazione
Case History
Università
Storia dell'industria
Natura
Arte
Cultura
Costume
Musei
In libreria
Abbonamenti
Pubblicità
Numeri precedenti

 
Inizio pagina  
   
Copyright Varesefocus
Unione degli Industriali della Provincia di Varese
another website made in univa