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Un'impresa "piccola" per una ricerca di "grande" rilievo

Dalla Cisam di Induno Olona, un'azienda con non più di trenta dipendenti, l'idea di uno strumento per misurare la durezza dei metalli che aumenta la sicurezza anche nell'industria degli aerei supersonici

E' l'esempio di come anche un'impresa di piccole dimensioni, sfruttando sinergie presenti sul territorio, possa con tanta capacità e un pizzico di ingegno arrivare a fare ricerca e a inventare un prodotto innovativo di grande rilievo.
Le origini della Cisam S.a.s. (Costruzione Italo-Svizzera Apparecchi Misura) risalgono all'immediato dopoguerra, quando Alfred Ernst, cogliendo un'esigenza emergente sul mercato, incominciò a brevettare i primi strumenti di misurazione della durezza dei metalli. Nel 1955 prese il via l'attività produttiva dapprima in un'officina di Varese e poi, l'anno successivo, in una struttura di Induno Olona. In quest'ultima località, ma in una nuova costruzione realizzata nel 1983 e ora già in fase di ampliamento, opera attualmente la Cisam. "Oggi abbiamo una trentina di dipendenti e serviamo trentaquattro Paesi in varie parti del mondo - spiega l'Amministratore Erik Ernst, figlio del fondatore dell'impresa - Siamo leader nella produzione di durometri portatili, da banco e automatici con brevetto Ernst. La nostra rete commerciale copre l'intero territorio italiano, mentre per l'estero ci avvaliamo di importatori esclusivi. Realizziamo inoltre grandi impianti che vengono messi in linea nell'industria automobilistica ma anche in quella militare".
Un'attività insomma che fa di questa azienda una realtà in costante sviluppo, che si pone come obiettivo quello di "avere la caratteristica di risolvere i problemi specifici dei nostri clienti - sottolinea Erik Ernst - realizzando qualcosa che gli altri non riescono a ottenere. Siamo continuamente alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche in grado di trovare una risposta a problemi ancora irrisolti nel campo della misurazione di durezza dei metalli". E' proprio da questa volontà operativa che alla metà degli anni Novanta ha preso il via un progetto finalizzato a realizzare un sistema innovativo pensato per effettuare prove su materiali, in punti prima inaccessibili, sfruttando il principio della resistenza elettrica. Un progetto che ha ottenuto un contributo a fondo perso di circa due miliardi dall'Unione Europea nell'ambito del programma "Brite Euram" per finanziare proposte industriali di particolare contenuto innovativo.
L'iniziativa scaturì da un'idea del fondatore dell'azienda Alfred Ernst, ma subito coinvolse il Centro Comune di Ricerca di Ispra grazie all'azione propulsiva dell'Unione Industriali che, in occasione di un convegno sulla qualità aziendale realizzato nel 1995, mise in contatto l'impresa di Induno Olona e l'importante struttura scientifica europea. "Presto comunque - aggiunge l'Amministratore Erik Ernst - tutti insieme capimmo l'esigenza di coinvolgere in questa nostra iniziativa altre aziende del territorio come la Tea Elettronica S.r.l. di Carnago e la Timet S.r.l. di Legnano, entrambe dotate di specifiche competenze necessarie alla realizzazione del progetto. Nel pool entrò poi anche l'Aermacchi, dal momento che questi strumenti servono al controllo di qualità e sono particolarmente preziosi nel settore aeronautico". Nel frattempo, l'Unione Industriali forniva il suo supporto organizzativa nel tenere i rapporti con l'Unione Europea. Due i vantaggi fondamentali offerti dal sistema innovativo ideato. Innanzitutto, si va a controllare dove prima non si poteva effettuare alcun controllo; in secondo luogo, con una sola prova si rilevano carico e resistenza. Tutto questo in funzione della maggior sicurezza dei prodotti. Il principio è brevettato nei principali Paesi industrializzati del mondo.
L'ala di un supersonico, il trapezio di un'automobile di Formula 1, la pala di una turbina, il giunto di una ruota: sono solo alcuni dei punti "difficili" dove il nuovo strumento per misurare la durezza dei metalli può arrivare e rilasciare i suoi dati con un dettagliato diagramma comparativo. Una vera e propria svolta tecnologica insomma, frutto di un'idea che ha trovato terreno fertile nella capacità di operare in sinergia da parte di differenti realtà imprenditoriali della provincia di Varese.

05/08/2000

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