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Qui si pesa il mondo
In provincia di Varese, tra Oggiona, Cavaria e Gallarate, un polo di eccellenza nella produzione di bilance che dalla fine dell'800 è sinonimo di alta qualità e precisione.
La produzione parallela di affettatrici, con il 70% destinato all'export.
E' un'esigenza che risale agli albori della civiltà, contemporaneamente all'avvio degli scambi commerciali.
Quello della pesatura delle merci rappresenta un bisogno che l'uomo ha cercato di soddisfare sin dai primordi della sua avventura terrestre. E subito, con l'introduzione delle bilance - quelle primitive consistevano in un'asta sostenuta a metà da una lama e munita di due cestelli alle estremità - si è pensato anche alla fissazione dei pesi, il cui valore era talvolta considerato sacro e inviolabile.
Ben presto la bilancia venne assunta quale simbolo della Giustizia, nell'illusione di poter pesare il diritto e il torto. Un simbolo che sopravvive tuttora, all'epoca delle bilance elettroniche.
Nella vicenda di uno strumento essenziale - lo si può tranquillamente affermare - nella vita di tutte le generazioni, un ruolo di assoluto rilievo, almeno a partire dalla fine del XIX secolo, occupa quella porzione della provincia di Varese compresa tra Oggiona con Santo Stefano, Cavaria con Premezzo e Gallarate che può considerasi la vera e propria culla della bilancia italiana, dove sono attualmente impegnate oltre 80 imprese per un totale di quasi 700 addetti.
Il pioniere, Francesco Macchi
Una storia che ha come filo conduttore, in particolare, quella di un'impresa: l'Italiana Macchi, che può essere a buon diritto considerata la pioniera della fiorente produzione di bilance e prodotti affini in provincia di Varese.
Come spesso è accaduto, alle origini di quest'azienda c'è l'intuito, oltre alle capacità tecniche e gestionali, di un uomo.
Il suo nome è Francesco Macchi: dopo un'esperienza di quindici anni a Gallarate presso la "Buzzetti Pesi e Misure", nel 1886 capisce che per lui è arrivato il momento di rischiare in proprio. A ventotto anni decide allora di stabilirsi nel suo paese, Santo Stefano, e di sfruttare le competenze acquisite per cominciare a costruire da solo strumenti di misura.
Con un capitale sociale di quattro marenghi d'oro fa sorgere la "Francesco Macchi Pesi e Misure". La sua stadera - una bilancia che sfrutta il principio in base al quale un peso può essere equilibrato da uno minore se posto a maggior distanza dal perno - si afferma presto in campo nazionale, come pure in quello internazionale. Uno dei suoi fratelli, Enrico, che era emigrato in Argentina, si adopera in modo decisivo per trovare uno sbocco commerciale a questo prodotto in tutto il Sud America, mettendo in contatto Francesco con altri rivenditori che estendono le importazioni anche al Brasile e al Venezuela.
Mentre all'interno dello stabilimento sia tra i rappresentanti della proprietà, sia tra i dipendenti si assiste a un ricambio generazionale per cui i padri portano molto presto al lavoro i figli maschi per insegnare loro l'arte, nel 1915 la Francesco Macchi immette sul mercato il bilancino di precisione: era l'oggetto atteso dalle sempre più numerose tintorie, dai laboratori e dalle farmacie che richiedevano uno strumento adatto alla misurazione anche delle piccole quantità.
E' di solo qualche anno dopo la prima bilancia semiautomatica nazionale: "L'Italiana" che s'impone subito, stabilendo nuovi standard a livello internazionale per questo tipo di prodotti.
Non solo, perché l'importanza di questo strumento fu tale da cambiare il nome della ditta in "Italiana Macchi".
La spinta all'innovazione, nel frattempo, non cessa: la Fiera di Milano del 1970 vede la prima comparsa della bilancia elettronica negli stand dell'azienda di Oggiona con Santo Stefano, diventando immediatamente il polo d'attenzione per tutti gli addetti del settore.
Un polo di eccellenza
Quasi contemporaneamente alla nascita della Francesco Macchi, nel 1887 a Cavaria, piccolo paese confinante con Oggiona Santo Stefano, Federico Macchi, omonimo ma non parente di Francesco, a soli 24 anni fonda anch'esso una fabbrica di pesi e misure.
I due Macchi non restano esempi isolati: nella zona i produttori di bilance aumentano, dando lavoro a un numero crescente di persone, che, a loro volta, apprendono e raffinano quotidianamente la propria arte. Tutti sono fortemente stimolati dall'atmosfera industriale che è venuta a crearsi: molti degli operai decidono che anche per loro è giunto il momento di mettere a frutto tanti anni di esperienza: nascono così altre imprese e incomincia a formarsi il polo produttivo.
La cooperazione e l'interscambio si rivelano condizioni indispensabili per la crescita complessiva del sistema economico: quando l'Italiana Macchi, di colpo proiettata nell'era dell'elettronica (anni Sessanta/Settanta), si scopre incapace di superare il momentaneo impasse tecnologico e lo stesso accade ad altre due imprese, l'ASPN di Marco Salvini e l'Omega Bilance, ecco nascere dalla collaborazione fra le tre aziende un laboratorio di ricerche.
Il risultato fu un prodotto premiato per le sue caratteristiche tecnologiche e funzionali.
Non solo bilance…
Nel successo di questo distretto, l'alta qualità resta, dunque, un fattore che pervade l'intera struttura produttiva, peraltro piuttosto differenziata nell'offerta.
Così tra Oggiona, Cavaria e Gallarate si realizzano, prima di tutto, bilance elettroniche per la piccola e media pesatura, fino ai precisissimi bilancini per l'oreficeria e la chimica.
Questo è il prodotto che incide maggiormente sul totale della produzione, con una percentuale che s'aggira intorno al 60%.
Ci sono, poi, le bascule elettroniche: dai bilici murali, agli strumenti per la moderna pesatura mobile di carichi sospesi.
Esistono ancora, ma rappresentano una quota marginale, le bilance meccaniche automatiche, realizzate per clienti che le preferiscono sempre a quelle elettroniche. Alcune imprese dell'area, per esempio la Quadrelli, producono, inoltre, pese a ponte modulari per la pesatura di autocarri.
La produzione non si esaurisce nei sistemi di pesatura standardizzati, ma si è sviluppata anche sul fronte della fabbricazione su misura.
Per le aziende produttrici di bilance in provincia di Varese, infatti, il cliente ha sempre giocato un ruolo chiave: da esso è nata la necessità di prodotti integrati, come i gruppi di pesatura, che ora incidono per il 15% sull'attività complessiva. Oltre a pesare qualsiasi tipo di prodotto, realizzano anche l'etichettatura, il conteggio dei pezzi e il controllo numerico della produzione. Il tutto attraverso collegamenti in rete con il computer. Con il passare degli anni, per far fronte alla concorrenza, il core business si è allargato: grazie ad accorte decisioni, i produttori della provincia di Varese, sfruttando i propri canali commerciali, hanno saputo introdurre sul mercato una serie di prodotti affini.
Hanno così realizzato tutti quegli strumenti in grado di aumentare la produttività del commerciante: registratore di cassa, terminali collegati alla bilancia per un controllo diretto del magazzino, strumenti per il sottovuoto e così via.
E' in questo contesto che si è inserita la produzione di affettatrici, diventata di grande rilievo.
Nel complesso, sono una cinquantina le aziende che producono questo strumento, gran parte delle quali sono anche produttrici di bilance.
Il risultato positivo, ancora una volta, è indubbio: nella piccola provincia di Varese oggi nasce ben il 60% delle affettatrici italiane.
E un altro sintomo di successo è che addirittura il 70% di questi prodotti è destinato ai mercati esteri.
Le imprese associate all'Unione Industriali della Provincia di Varese
Cibe Srl - Saronno
Costruzione di trasduttori di massa - laboratorio per bilance e masse
Eurobil Srl - Gallarate
Costruzione di bilance e piattaforme per pesatura industriale, bascule, affettatrici
Italiana Macchi Spa - Oggiona con Santo Stefano
Costruzione di bilance, bascule, affettatrici
M.W.C.R. Spa - Gallarate, Cardano, Milano
Produzione di strumenti per pesare
Suprema Spa - Oggiona con S.Stefano
Produzione di strumenti per pesare e registratori di cassa
Sipi Spa - Gallarate
Impianti di pesatura industriale
General Machines Srl - Cassano Magnago
Produzione di affettatrici per salumi e affini
Manconi & C. Srl - Sumirago
Produzione di affettatrici e tagliacarne elettrici
Omas Spa - Oggiona Con S.Stefano
Costruzione di affettatrici, tritacarni, segaossi, inteneritrici e formatrici per hamburger
Regina Srl - Oggiona S. Stefano
Produzione e commercializzazione di affettatrici
Quadrelli Srl - Cavaria con Premezzo
Impianti di pesatura e dosaggio industriale, pese a ponte, bascule, bilici meccanici ed elettronici |
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IL BOOM LEGATO ALL'EURO
E' un periodo di gran lavoro quello che stanno vivendo ormai da qualche mese le industrie della bilancia. "Il passaggio all'euro ci ha portato a un surplus d'attività - spiega Enrico Chierichetti, Direttore Generale della Italiana Macchi -. Possiamo tranquillamente affermare che in questo momento stiamo producendo il triplo rispetto ai periodi normali".
In vista dell'appuntamento del 1° gennaio 2002 - quando nelle nostre tasche entrerà la nuova moneta unica europea -, tutte le strutture commerciali, infatti, devono adeguare le loro bilance da banco: "Le nostre imprese si sono fatte trovare pronte. In tempi utili per rispondere alle richieste del mercato, abbiamo sviluppato il software adatto alle nuove esigenze".
Una situazione positiva che riguarda, soprattutto, la produzione rivolta al mondo del commercio "…molto meno, invece, quella destinata all'industria - aggiunge Chierichetti -, dove si fa riferimento in modo quasi esclusivo al peso di un prodotto piuttosto che al suo prezzo".
Un periodo di grande impegno che, però, si concluderà inevitabilmente all'inizio del prossimo anno, quando l'adeguamento all'euro verrà completato. "Torneremo all'attività consueta - conclude il Direttore Generale della Italiana Macchi -, forti comunque di un patrimonio di conoscenze e di una capacità produttiva che ci permettono di essere sempre all'avanguardia".
UNA QUALITA' DI LIVELLO MONDIALE
"Non ci sono dubbi: le bilance e, più in generale, gli strumenti di gestione commerciale prodotti nell'area gallaratese quanto a qualità non temono confronto a livello mondiale". Claudio Montanari, Direttore Commerciale Export di M.W.C.R., gruppo che gestisce alcuni dei marchi più famosi del settore, come ad esempio Omega Bilance, e che possiede partecipazioni anche all'estero, in particolare Polonia e Cina - conferma come il nostro distretto goda di un ruolo di assoluto predominio a livello internazionale. "Almeno se ci riferiamo alla fascia alta di mercato - quella che riguarda i Paesi dove opera la grande distribuzione -, i nostri prodotti sono i più apprezzati.
Il distretto dell'Arno ha saputo integrare in un unico strumento l'intera gestione di un'attività commerciale: la pesatura, l'emissione dello scontrino fiscale, l'annotazione della movimentazione di magazzino. E questo ci ha garantito un notevole vantaggio competitivo".
Le prospettive per l'immediato futuro appaiono legate, allora, all'ulteriore allargamento della quota di mercato nei Paesi europei e, più in generale, dell'area occidentale.
"Dobbiamo superare, però, le difficoltà legate a una politica nazionale di sostegno all'export poco efficace - conclude Montanari -. Parlo delle modalità di finanziamento e, più generale, di quelle forme di supporto normalmente messe in pratica da altri Stati.
Occorre adeguarsi al più presto per favorire lo sforzo di internazionalizzazione delle nostre imprese". |
10/18/2001
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