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Marzio comunità eco-tech

Un progetto messo a punto dall'Università Carlo Cattaneo per fare di Marzio un centro di eccellenza dal punto di vista ambientale e tecnologico. Un posto dove si possa lavorare a distanza in un luogo attraente, evitando così lo spopolamento tipico delle località di montagna.


L'abbandono dei paesi di montagna è un fenomeno triste, con conseguenze negative sul piano antropologico ed economico. Chi va rischia di perdere le radici, chi resta finisce per rimanere in luoghi di progressivo abbandono perdendo così molte delle opportunità offerte dalle popolose località di pianura. La Provincia di Varese si è posta pertanto il problema di ri-vitalizzare economicamente e culturalmente le aree montane marginali del proprio territorio ed ha affidato una ricerca all'Unità di Studi Interdisciplinari per l'Economia sostenibile dell'Università Carlo Cattaneo - LIUC, diretta dal professor Dipak R. Pant. Gli esiti della ricerca rappresentano le linee-guida su cui incardinare il Piano di governo del territorio, così come si chiama oggi lo strumento di programmazione urbanistica dei Comuni. Inoltre, il “modello Marzio” potrà rappresentare un esempio per altri centri montani.
Dopo un'attenta analisi degli assetti economici e socio-territoriali del Comune di Marzio, gli esperti della LIUC sono passati all'elaborazione degli scenari prospettici ottimali e plausibili. Con un obiettivo: fare in modo che, a partire dai punti di forza ambientali, si possa invogliare i residenti a rimanere nel loro paese di origine e attrarne altri. Come? Con il tele-lavoro, cioè il lavoro a distanza, evitando così di doversi spostare o trasferire a valle per svolgere la propria attività. Ecco allora, in sintesi, una strategia che fa leva su tre linee di sviluppo:
- massima connettività telematica e diffusione della cultura tecnologica, quindi anche di opportunità di scambi, lavori e redditi nuovi senza un massiccio spostamento nelle aree urbane;
- alti standards ambientali e massima valorizzazione del paesaggio locale, quindi una destinazione attraente per le residenze e visite;
- valorizzazione delle risorse culturali native in maniera tale da rafforzarne l'assetto identitario e di costruire uno sviluppo sostenibile con la centralità della comunità storica locale.
Operativamente, la ricerca della LIUC si conclude con l'indicazione di attivare quattro “cantieri” per l'implementazione della strategia Eco-Tech. Un cantiere Habitat, che si occupi di ambiente, paesaggio, tecnosfera e mobilità. Un cantiere Tecnologia, che spinga sulle tecnologie informatiche e telematiche. Un cantiere Energia, per l'ottimizzazione energetica degli edifici pubblici e privati in ottica eco-compatibile. Un cantiere Cultura, per l'attivazione di iniziative di formazione professionale, ma anche di conservazione e valorizzazione delle risorse culturali locali.
“Marzio si è già accostata alle nuove tecnologie dell'Information & Comunication Technology - spiega il sindaco Michele Sartoris -. Ci siamo battuti per avere l'Adsl, cioè la connessione dati a banda larga e per entrare nel ristrettissimo cerchio dei comuni dotati di telescuola, con un'aula multimediale collegata in videoconferenza con la scuola media di Cunardo e con altre realtà in Italia. Le due cose insieme consentono già a chi vive in questo piccolo paese di 300 abitanti, di collegarsi velocemente con Internet e, a propri giovani studenti, di poter assistere alle lezioni anche quando la neve rende difficoltoso lo spostamento nel plesso scolastico di riferimento, che dista 10,5 km”. Già, ma per attuare il più ampio progetto Eco-Tech? “Il Piano d'azione è pronto - avverte il sindaco Sartoris - ora si stanno aspettando le risorse necessarie per l'attuazione. Se siamo considerati, e ne siamo onorati, un caso di studio, un modello anche per altri comuni montani, dobbiamo essere sostenuti in questo progetto perché un comune piccolo come il nostro ha risorse molto limitate ”.
Insomma, l'idea è affascinante. Fare di Marzio un centro di elezione per trust di cervelli che scelgano di vivere in una località dagli elevati standard ambientali e paesaggistici dedicandosi ad attività che utilizzino le più moderne tecnologie. “Non è del resto una novità assoluta per Marzio - ricorda Claudio Scillieri, architetto incaricato, insieme al collega Giovanni Buzzi, di redigere il Piano di governo del territorio -. Ai primi del Novecento si davano appuntamento a Marzio personalità universitarie del calibro di Angelo Sraffa, primo preside della Bocconi, Bruno Finzi, rettore del Politecnico di Milano e Armida Barelli, fondatrice dell'Università Cattolica e presto beata. Lì trascorrevano l'estate insieme ai propri assistenti e ripartivano con progetti e programmi elaborati grazie al confronto delle idee. Poi, il fascismo fece sì che quei raduni di liberi pensatori cessassero”.
A Marzio è rimasto il turismo d'élite, testimoniato dalle numerose ville d'epoca. Ora, potrebbe riaprirsi una stagione elitaria per le intelligenze.

Tranquilla e soleggiata località montana in provincia di Varese, Marzio è situata lungo uno stretto terrazzo morenico sul pendio del monte omonimo (878 mt), dal quale si gode una stupenda vista sulla Svizzera e sul sottostante Lago Ceresio. Immerso nel verde di boschi prealpini e prati, questo attrezzato centro climatico a 728 mt di altitudine deve la sua fama di frequentato soggiorno turistico di villeggiatura alla mitezza del suo clima nel periodo estivo. Si raggiunge Marzio da Varese percorrendo la S.S. n. 233 Varesina, lungo la Valganna verso la Svizzera; all'altezza del lago di Ghirla si svolta a destra salendo per la Provinciale Ghirla- Brusimpiano che porta al paese. Si può arrivare a Marzio passando anche da Brusimpiano, situato in riva al lago Ceresio, passando per Ardena e salendo per 5 km. dopo aver visitato il “Santuario della Madonna”.

01/18/2008

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