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Il "made in Varese" verso i Carpazi

Una missione in Ungheria ha portato a una prima analisi delle opportunità che questo paese potrebbe offrire sul piano dell'internazionalizzazione delle imprese locali, mentre hanno fatto ritorno da Mosca, dopo la proficua partecipazione a una tra le più importanti fiere dell'ex-Unione Sovietica, alcune imprese tessili varesine aderenti al Consorzio export-import Provex.

Budapest, una veduta insolita del ParlamentoBudapest, la bellissima capitale Ungherese, ha accolto lo scorso aprile una delegazione di sette rappresentanti di Associazioni Industriali di Francia, Germania, Italia e Spagna.
La missione economica, organizzata da GEIE "L'Europe des Entreprises", gruppo che raccoglie quattro Associazioni Industriali europee (per l'Italia l'unica aderente al gruppo è l'Unione degli Industriali della Provincia di Varese), ha avuto come obiettivo l'incontro con i rappresentanti di varie associazioni ungheresi per preparare il campo a contatti futuri per sostenere campagne di internazionalizzazione tra imprese.
La Delegazione è stata ricevuta dal direttore del MGYOSZ-Confederazione ungherese degli imprenditori, Istavn Wimmer, insieme al responsabile delle relazioni internazionali e delle associazioni di settore. Si sono aperti contatti per un avvicinamento e collaborazione delle rispettive, principali strutture produttive. Anche il direttore dell'IDTH Budapest, l'Agenzia Ungherese per lo Sviluppo Commerciale e per gli Investimenti, ha dimostrato la piena collaborazione nel trovare contatti utili all'internazionalizzazione, come ha già fatto un buon numero di tedeschi e di austriaci e, da qualche anno, Benetton, Pirelli, Iveco, Eni e da pochissimo anche Indesit, piuttosto che aprirsi all'ingresso di merci straniere. La collaborazione con il nostro paese trova comunque una strada aperta: sono numerosi gli imprenditori italiani già presenti in Ungheria. Quest'ultima sta vivendo un rapido sviluppo, minacciato però dalla vicinanza di altri paesi (come Romania e Ucraina) che presentano condizioni del mercato del lavoro più vantaggiose e che stanno attirando sempre più ad est i capitali stranieri. Gli ungheresi, popolo orgoglioso, con una diffusa cultura di base, anche a causa di una posizione geografica delineata dai netti confini dei Carpazi, si aprono con moderazione agli stranieri.
La popolazione conta 10 milioni di abitanti di cui circa 2 milioni nella capitale, Budapest.
Il reddito pro-capite è di circa 7.200 euro, ma è in rapida crescita. Secondo un'indagine UBS Budapest risulta la capitale più cara dell'Europa centro orientale in termini di potere di acquisto, superando Praga, Lubiana e le capitali baltiche. Secondo questa indagine il costo della vita a Budapest oggi è pari al 64% di quello di Zurigo, anche se il reddito medio è circa un quinto di quello della capitale svizzera.
Il salario minimo ammonta a poco più di 200 euro (circa 2,5 volte quello rumeno ed il 15% in più di quello polacco).
Le aree a maggior industrializzazione riguardano la fascia confinante con l'Austria ed il lago Balaton e le specializzazioni industriali più diffuse sono quelle retaggio della divisione del lavoro sovietica: chimica-farmaceutica, elettronica, telecomunicazioni e produzioni militari. Buona la ricettività turistica del Paese che, nello scorso anno, ha visto aumentata del 10% rispetto al 2003 la presenza di turisti stranieri, attirati, oltre che dalla visita della splendida città di Budapest anche dai soggiorni nei numerosi e rinomati centri termali ungheresi.
E se in Ungheria la missione è stata perlustrativa, ben più avviata è la situazione a Mosca dove si è appena conclusa la XXIV edizione della Federal Fair of Light Industry, a cui hanno partecipato tramite il consorzio Provex cinque imprese del settore Tessile Abbigliamento della provincia di Varese. La fiera, che ha ospitato circa 2500 espositori, provenienti in particolar modo dalla Russia e dalle aree dell'ex Unione Sovietica, rappresenta, con i suoi 70.000 visitatori, uno dei più importanti appuntamenti per tutta la filiera del settore tessile nell'area dell'Europa Centro Orientale ed è diventata, col passare degli anni, un appuntamento di riferimento per tutti gli operatori locali qualificati e, da qualche tempo, anche per i produttori stranieri, in particolar modo gli italiani.
La partecipazione alla Federal Fair of Light Industry è stata, per le imprese del consorzio Provex, un'occasione molto importate per promuovere e rafforzare le possibilità commerciali, aumentando al tempo stesso la percezione della presenza italiana sul mercato russo. Esso, al momento, costituisce un mercato in espansione: i dati merceologici delle importazioni dall'Italia collocano i comparti dei beni di consumo, tra cui anche l'abbigliamento, nella fascia alta e medio-alta, rivolgendosi a quel segmento di consumatori russi (dal 15 al 20%) che gode di redditi elevati e che appare in continuo aumento. Tenendo anche conto della tendenza dei consumatori russi in generale verso i prodotti a più alta qualità, è presumibile che il progressivo aumento dei redditi ed una migliore distribuzione degli stessi farà del mercato russo uno dei principali acquirenti dell'industria di alto livello italiana. In quest'occasione l'Unione Industriali e il Provex hanno anche incontrato Vladimir Sakovich, direttore generale di Textilexpo e vicepresidente dell'Unione russa degli imprenditori dell'industria tessile leggera e Dimitri Sorokorensky, direttore del Dipartimento fiere internazionali di Textilexpo. Dall'incontro è emerso un dato importante: la Russia esprime una crescente domanda di tessile ed abbigliamento, specialmente proveniente da paesi come l'Italia, la Francia, la Germania, la Spagna ed è emersa una particolare disponibilità verso i prodotti varesini esposti in Fiera.
Lo stand organizzato alla Fiera ha portato in rassegna, in particolare, maglieria intima da uomo e da donna, con "Linea Dori" di Solbiate Olona; abbigliamento per bambini, con il "Maglificio Barbara" di Busto Arsizio; abbigliamento notte e da casa, di "Confezione Stella Due Gi" di Gallarate; maglieria intima da uomo e donna e maglieria esterna per donna, del "Maglificio Felis" di Cardano al Campo; infine abbigliamento per bambini della "Confezione San Giusto" di Cardano al Campo. Lo stand ha suscitato l'ammirazione tra gli altri espositori italiani e gli espositori e visitatori russi, i quali hanno molto apprezzato la linearità, la semplicità ed al tempo stesso, l'eleganza che rendono unico al mondo il buon gusto italiano. Uno stile che ben rispecchia il livello qualitativo dei prodotti presentati. Collezioni che possono essere considerate il frutto di uno studio pluriennale del mercato in questione e che, alla fine, hanno aperto una porta verso il mondo della moda varesina in Mosca.

Il 6 giugno l'assemblea annuale dell'Unione Industriali
E' un avvenimento tradizionale che si è conquistato negli anni l'attenzione degli opinion leader della provincia di Varese. L'assemblea dell'Unione Industriali vede riuniti non solo gli imprenditori associati, ma anche i rappresentanti delle istituzioni e del mondo politico, delle organizzazioni sindacali, della stampa e della televisione. Anche quest'anno l'assemblea sarà strutturata in una prima parte, di carattere privato, nella quale gli imprenditori provvederanno all'adempimento degli obblighi statutari come l'esame e l'approvazione del rendiconto delle attività svolte nel 2004 e del bilancio di esercizio. Alle ore 10.45 l'inizio della parte pubblica, alla presenza degli ospiti. Il presidente dell'Unione Industriali Alberto Ribolla svolgerà la propria consueta relazione, poi seguirà una tavola rotonda sul tema: "Governare il cambiamento, far crescere la competitività" con la partecipazione di economisti e uomini d'azienda. I lavori saranno chiusi dall'intervento del presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo.

05/05/2005

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