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La tangenziale di Varese si fa strada

Grazie ai Mondiali di ciclismo del 2008, finalmente Varese vedrà completare la propria tangenziale. Anzi, la tangenzialina, per distinguerla da un altro importante progetto: il collegamento tra l'autostrada dei Laghi e la Svizzera.

Non è più un ponte sospeso nel vuoto, un monumento all'incompiutezza delle opere pubbliche all'italiana. Sembra un miracolo, ma dopo trent'anni la tangenziale di Varese (oggi la chiamano tangenzialina per distinguerla da un altro grande progetto di collegamento tra l'autostrada dei Laghi e la Svizzera) è diventata un cantiere. Gli operai sono al lavoro, si vedono ruspe al punto di partenza al ponte di Vedano, e muletti in movimento alla rotonda di arrivo lungo la statale 344 per Porto Ceresio: e presto, insieme ai primi piloni innalzati, si vedranno i vari tratti dei viadotti in costruzione.
Un miracolo, sì, arrivato grazie ai campionati del mondo di ciclismo che Varese ospiterà nel 2008. La manifestazione ha generato un flusso di denaro pari a circa 30 milioni di euro per la nostra provincia, in parte impiegato proprio per l'accessibilità del capoluogo.
La tangenzialina porterà gli automobilisti da Vedano, alla folla di Malnate, fino alla Valceresio, permettendo di evitare il centro di Varese che si risparmierà così migliaia di autovetture e soprattutto camion, ogni giorno. Ma non solo, la grande rotatoria prevista al ponte di Vedano dovrebbe per la prima volta dopo decenni permettere a tutti gli abitanti del Tradatese di sorpassare quella zona senza gli incolonnamenti di decine di minuti che rendono difficile il traffico anche ai pendolari che vanno e vengono dalla Svizzera. Per non parlare dei costi per le centinaia di imprese che usano quella intersezione nel loro business quotidiano.
Qualche preoccupazione è stata invece espressa dagli abitanti del quartiere di Valle Olona, per l'aumento di traffico tra via Peschiera e via Vanetti. Che si tratti di timori fondati o meno - le riserve delle popolazioni interessate dalla costruzione di opere pubbliche sono ormai un fenomeno fisiologico (la Tav insegna) - c'è da registrare invece, come ha osservato il sindaco di Varese Attilio Fontana, che per Induno Olona si è ottenuto in questo caso l'assenso di un comitato di cittadini che, partendo da una posizione contraria all'opera, ha poi mantenuto un atteggiamento di critica costruttiva.
I tempi di costruzione sono stati finora rispettati. Basti pensare che era stato indicato nel 20 settembre l'inizio dei lavori e la posa della prima pietra è avvenuta proprio quel giorno. I lavori del primo lotto, inaugurati con una colata di cemento, hanno riacceso antichi entusiasmi ma anche rivendicazioni sulla paternità dei finanziamenti. E allora lasciamo che siano i fatti a parlare. Chi paga?
7 milioni e mezzo i soldi che vengono dai Mondiali stanziati dal Governo, 12 milioni e mezzo la Provincia di Varese, 7 milioni circa il comune di Varese, 16 milioni l'Anas, 10 milioni la regione Lombardia, 500mila euro il comune di Induno Olona. Ecco i "soci” della strada, che sarà lunga 3 chilometri. Mentre per il 20 settembre del 2008 si prevede la conclusione del primo lotto di lavori. L'intera tangenziale, con i suoi 6 viadotti e le sue 5 rotatorie è previsto sia completata in 730 giorni, cioè due anni in tutto. L'impresa che si è aggiudicata l'appalto è la Cerutti di Borgomanero.
Un bell'impegno, non c'è che dire, che toglie anche la vergogna di quel ponte tagliato e metà alla Folla di Malnate, dove venti anni fa morì un medico condotto, ingannato dal buio e precipitato nel vuoto dopo una notte di turno. "Questa è la più grande opera, insieme all'ospedale, fatta a Varese da 50 anni a questa parte, dal punto di vista viabilistico la più importante in assoluto” ha commentato il giorno dell'inaugurazione il presidente della Provincia Marco Reguzzoni. Che ha incassato anche i complimenti della Regione. "Va detto che se non ci fossero stati i Mondiali di ciclismo, oggi non saremmo qui a festeggiare l'inizio dei lavori - ha sottolineato Raffaele Cattaneo, assessore regionale ai Trasporti - Per questo ringrazio Marco Reguzzoni, che ha voluto fortemente portare qui questo evento”.

11/21/2007

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