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Ma i regali li porta Gesù Bambino o Babbo Natale?

Puntuale come il Natale arriva la confusione generata dai tanti personaggi che dovrebbero rappresentare questa festa e il tradizionale scambio dei doni.

Gesù Bambino? Santa Klaus? Babbo Natale? La Befana? Perché tanti nomi? Ma Santa Klaus è Babbo Natale? Ma allora questo vecchietto barbuto che si dice abiti in Lapponia è un Santo? E la Befana? E' la moglie? E perché arriva 15 giorni dopo?
Le tradizioni, tramandandosi, si deformano e il consumismo che caratterizza la nostra società ha trovato un terreno fertile per prolificare e moltiplicarsi partendo dal gesto di aiuto di un Santo verso i bambini più bisognosi e arrivando alla buffa e tutt'altro che ascetica figura di Babbo Natale.
Santa Klaus è San Nicola (Sinter Klaas in olandese), santo originario di Myra nell'Asia minore (e non di Bari, sic!), patrono dei bambini, dei mercanti, navigatori e commercianti. Visse tra il 200 e il 300 d.C e come San Francesco, ma ben prima, si disfò di tutti i suoi beni terreni che elargì ai poveri e ai bisognosi a cui dedicò tutta la sua vita. Protettore, come si diceva, dei mercanti e naviganti, oltre che dei bambini, San Nicola è molto venerato in Olanda dove, il 6 dicembre, lo si ricorda con l'ingresso di un anziano porporato che dalla groppa di un mulo elargisce doni ai bisognosi. Questa immagine è stata poi storpiata oltreoceano in un vecchietto rubicondo e cicciotello su di un carro così come rappresentato nell'Ottocento dal cartoonist Thomas Nast. Ci è voluto ben poco grazie (se così si può dire) anche al contributo della multinazionale Coca-Cola perché la tonaca diventasse un costume rosso e bianco e il povero asinello si trasformasse in renne in una celebre campagna pubblicitaria del 1930. C
osì, se i nostri nonni dicevano che era Gesù Bambino a portare i doni di Natale ai bambini buoni (e qui la deformazione era abbastanza coerente e innocua: i bambini poveri in genere sono buoni e Gesù Bambino era aiutato da un Santo per la distribuzione dei doni) ai giorni nostri, dopo una massiccia contaminazione anglo sassone e consumistica, il Santo è diventato un vecchietto grassoccio e volante e i regali li hanno tutti, buoni e cattivi, adulti e bambini.
Per il cambio di data è facile supporre che la vicinanza delle 2 giornate ha voluto che le due feste si confondessero (San Nicola si festeggia il 6 dicembre, mentre la Natività del Signore come noto il 25 dicembre) un po' più difficile spiegare le attinenze con la Befana, vecchina che, a cavallo di una scopa, distribuisce doni ai bambini buoni il 6 di Gennaio. Ma l'Epifania del resto è la ricorrenza della venuta dei Re Magi che portano doni al bambin Gesù (bambino buono per antonomasia), e qualcuno sostiene che il vecchio Babbo Natale/S. Nicola/Santa Klaus aveva bisogno di un aiuto per finire di distribuire tutti i regali…(i legami di parentela non sono però stati chiariti). Tra miti, leggende e opportunismo, quindi, le motivazioni che hanno portato una festa fondamentalmente religiosa in un tripudio del consumismo si possono ricostruire, ma se nessuno di noi si vuole privare della gioia che dà il sorriso di un bambino o di un familiare che apre un regalo desiderato e gradito è giusto però non dimenticarsi
da dove è cominciato tutto questo: dai poveri e dai bisognosi di San Nicola ma soprattutto dal dono del Signore all'umanità intera del Suo Figlio prediletto.
Se tutto quanto premesso non ha minimamente minato il vostro desiderio di fare e ricevere regali e di perdervi tra vetrine luccicanti alla ricerca di lusso e superfluo andate pure avanti a leggere, vi guideremo alla ricerca dei regali più esclusivi, se però nel vostro cuore si è insinuato il desiderio di fare qualcosa di più voltate pagina…

Se sei UOMO e devi fare un regalo speciale a una donna (che sia mamma, moglie, amica o fidanzata) lascia perdere borsette, foulard, libri o agende e punta diretto verso una gioielleria. Scegli un anello, se il rapporto lo consente, oppure un paio di orecchini o un bel collier (come quelli proposti da Fontana Gioielli per la linea Chantecler). L'impegno economico è notevole ma il risultato è assicurato e per le prossime ricorrenze potrete vivere di rendita…
Se sei DONNA e devi fare un regalo a tuo marito o fidanzato vai sul tecnologico: uno schermo al plasma può rendere felice un uomo più di mille carezze, oppure affidati al lusso di una camicia in filato pregiato (come quelle prodotte da Coltex in Lino 100% di qualità superiore) e se volete farlo sentire un “Giaguaro” regalateli gli esclusivi accessori della nota linea automobilistica.
Hai una SORELLA o un'AMICA da rendere felice? Punta sul benessere: non un massaggio qualunque però, si scorda subito e non lascia effetti duraturi, regala il Massaggio al cioccolato un vero lusso che non si dimentica e che è uno dei pezzi forti offerti dal Centro Benessere Iride a Varese. Se però l'amica è speciale e particolarmente stressata un pacchetto “Day spa”, un'intera giornata di benessere che offre diversi trattamenti e massaggi (e anche un light lunch a metà giornata), le permetterà una full immersion nel benessere con anche manicure e pedicure compresa. (a Varese presso La Fonte Spa del Relais sul Lago).
Per MAMMA e PAPA' un'ottima via è quella gastronomica, se si tratta però di assolute prelibatezze: un'esclusiva bottiglia di Brunello o di Barolo o un Cordon Rouge Mumm per il brindisi di Capodanno, e se volete stupirli la bottiglia di vino fatela trovare nella preziosa ed esclusiva cantina per vino SubZero (presso Riboldi Arredamenti a Varese), con due zone di conservazione indipendenti, separate tra loro e monitorate da un sistema di controllo elettronico che garantiscono il giusto livello di temperatura, umidità e protezione dai raggi UV.
E se per una volta il Natale non fosse una giornata di grandi abbuffate, giochi, regali ma fosse una giornata da dedicare agli altri? Spesso il periodo natalizio segna una pausa dal solito tran tran, una pausa che il più delle volte rappresenta un'occasione per oziare e passare pigramente dal pranzo di Natale al cenone di Capodanno o per partire per una settimana bianca o addirittura per un viaggio dall'altra parte del mondo, poi le vacanze finiscono si ricomincia a lavorare e la quotidianità un po' ci soffoca lasciandoci un desiderio mai soddisfatto di qualcosa di più…qualcosa di diverso…
Allora perché non provare a spendere il tempo libero che le prossime vacanze natalizie ci regaleranno nel fare qualcosa di bello e di buono per aiutare chi ha bisogno? Ma non un'elemosina o una busta particolarmente nutrita da elargire alla Messa del S.Natale: fare qualcosa di reale, spendersi personalmente con il proprio tempo e il proprio impegno. Potete decidere di dedicare qualche ora a far visita agli ammalati negli ospedali o agli anziani nelle case di riposo, solo chi l'ha provato sa quanto è triste passare le festività natalizie in ospedale, ci sono persone talmente desiderose di compagnia che di certo non si chiederanno chi diavolo siete o perché parlate con lui…(rivolgetevi a AVULSS, Associazione di Volontariato nelle Unità Locali in campo Socio-Sanitario (Tel 0332-507038), o AVO Associazione Volontari Ospedalieri (Tel 0332-810376).
Un'esperienza che chi l'ha provata la definisce irrinunciabile, è il volontariato alla mensa del povero per la cena della vigilia, il pranzo di Natale o anche altre giornate. Non molto lontano da noi, a Milano è attiva (anzi attivissima) l'Opera San Francesco ( Tel 02.77122400) che offre ai poveri e bisognosi (anziani, extracomunitari, punkabestia, barboni, prostitute, senza nessuna distinzione) la possibilità di un pasto caldo, di una doccia, di vestiti o assistenza di vario genere. 25.000 visite mediche specialistiche all'anno e 2.000 pasti caldi al giorno solo per fare qualche numero…La mensa del povero è una caratteristica del carisma francescano ma anche dei frati minori, non esiste solo a Milano quindi, a Varese presso Frati della parrocchia della Brunella (via Marzorati, 5 Tel 0332.286501) esiste la mensa e l'armadio dei poveri, e c'è sempre bisogno di aiuto.
Ma se spendervi di persona vi fa paura, vi intimorisce o vi frena ci sono tanti altri modi per fare del bene e dare un senso più vero al Natale: impegnativa ma di grande umanità è l'adozione a distanza. Moltissime organizzazioni vi possono aiutare in questo gesto davvero importante (Unicef, SOS Italia, Actionaid, Amref), ma se i grandi nomi vi comunicano diffidenza rivolgetevi alle parrocchie o alle Missioni: a Venegono Superiore è molto attiva la comunità Missionaria Comboniana (Tel. 0331/865010) che certamente vi potrà aiutare a indirizzare il vostro desiderio di fare del bene…perché sia davvero un buon Natale.

11/21/2007

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