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Da Hayez a Morandi, in mostra collezioni private bustesi

33 collezioni, 150 lavori tra disegni, pitture e sculture, tutti notevoli per qualità. Una mostra che permette di conoscere il gusto eclettico del collezionismo a Busto Arsizio, orientato comunque sempre verso opere importanti.

"Da Hayez a Morandi, l'Ottocento e il Novecento in collezioni private bustesi" è il titolo della mostra, visitabile fino al 10 dicembre alla Fondazione Bandera di Busto Arsizio, curata da Guido Ceriotti e Ettore Ceriani. L'interessante rassegna, realizzata, attraverso un complesso lavoro di ricerca che ha portato all'identificazione di 33 collezioni e di 550 opere, si è incentrata su 150 lavori, tra disegni, pitture e sculture, tutti notevoli per qualità. La rassegna si rivela di alto interesse per alcuni motivi fondamentali. Permette di conoscere il gusto eclettico del collezionismo bustese, orientato comunque sempre verso opere importanti, e offre la scoperta di alcuni nuclei collezionistici di raro interesse. Si veda, ad esempio, la ricca presenza di opere del bustese Giuseppe Bossi (1777-1815), dal quale la mostra prende avvio. Il Bossi fu non solo artista, meraviglioso disegnatore e ottimo ritrattista come si vede qui, ma anche difensore del patrimonio artistico italiano. Ma anche, saltando al secolo successivo, la presenza di alcune belle serie di Campigli, di Sironi e De Pisis, di Severini e Carrà, di Ennio Morlotti e di Guttuso. Notevole è il gruppo di tre opere di Lucio Fontana, un disegno e due splendidi concetti spaziali, un olio e una idropittura su tela, unici davvero anche per la felicità cromatica raggiunta dall'artista giocando tra lo splendore dell'oro e la solarità del giallo. Ulteriore omaggio è reso qui al bustese Arturo Tosi - a cinquant'anni dalla morte - cui è dedicata un'intera sala, celebrato in contemporanea nella mostra realizzata a Palazzo Cicogna da Giuseppe Pacciarotti (raccontata nel numero precedente della nostra rivista). Né va dimenticata la fondamentale presenza di alcune opere di altri importantissimi artisti, da Hayez a Morandi. Del primo è una tela orientalista di altissima qualità del 1842 "Interno di un harem turco”, di Morandi è una tenue, delicata opera del 1950 "Fiori”. Ma sono una rarità anche il quadro di Andrea Appiani il Giovane e la natura morta firmata da Segantini, dipinta nel corso di un soggiorno in Brianza. Le lacune maggiori del collezionismo bustese, come risultano evidenti a chi visita la bella rassegna, riguardano la pittura lombarda della Scapigliatura e i Macchiaioli toscani. Privilegiata è invece la pittura napoletana, forse perché, spiega Ceriotti, portatrice di colore, di novità, di cieli azzurri in contrasto col grigiore dei cieli locali. Notevole anche la parte dedicata alla scultura, con opere di Alfredo Wildt, Arturo Martini, Francesco Messina, Vangi e Marino Marini, presente quest'ultimo con la preziosa ceramica "Cavaliere”.

DA HAYEZ A MORANDI
L'OTTOCENTO E IL NOVECENTO
IN COLLEZIONI PRIVATE BUSTESI
7 ottobre-10 dicembre 2006
Fondazione Bandera per l'Arte
Via A. Costa,29 - Busto Arsizio - Tel 0331/322311
Orario: 15-19 - Sabato e domenica 10.00-12.30/15.00-19.00
Chiuso lunedì

11/24/2006

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