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Lavoratori si diventa. Con l'apprendistato
Un Progetto Quadro, promosso dall'Unione Industriali e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, si prefigge di formare 600 apprendisti in provincia entro la fine di giugno del 2008. Le lezioni sono già partite e coinvolgeranno giovani in età compresa tra i 18 e i 29 anni.
L'obiettivo è quello di formare 600 apprendisti in tutta la provincia in poco più di un anno, entro il 30 giugno 2008. Per centrarlo l'Unione degli Industriali della Provincia di Varese e i sindacati Cgil Cisl e Uil hanno deciso di fare fronte comune, di unire le forze in un Progetto Quadro. Quello, appunto, per la formazione esterna dei lavoratori assunti con contratto di apprendistato professionalizzante. L'accordo è già stato raggiunto da tempo, quasi un anno fa. Ed ora è diventato operativo. I corsi, già partiti: ad aprile.
“Lo scopo dell'iniziativa - spiega il presidente dell'Unione Industriali, Michele Graglia - è di venire incontro a due esigenze: da una parte quella dei giovani di entrare e prepararsi all'interno del mondo del lavoro; dall'altra quella degli imprenditori che sono tenuti a formare i lavoratori assunti con questa tipologia di contratto”. Introdotto dalla Legge Biagi, l'apprendistato professionalizzante riguarda i lavoratori di età compresa tra i 18 e i 29 anni e impone ai titolari d'impresa l'obbligo di impartire all'apprendista tutti quegli insegnamenti indispensabili per la crescita professionale. Alla prova sul campo, si affianca la teoria, che deve essere impartita con lezioni in aula e sul posto di lavoro. Il tutto per un totale di 120 ore medie annue, variabili da settore a settore.
Un'opportunità, per i ragazzi, di imparare lavorando che, allo stesso tempo, pone degli obblighi agli imprenditori ai quali l'iniziativa promossa dall'Unione Industriali, insieme ai sindacati e alle loro rappresentanze del settore metalmeccanico (Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil), cerca di venire incontro. “Ai datori di lavoro che aderiranno al progetto - continua nella spiegazione Graglia - sarà garantito, a titolo gratuito, un servizio totale che comprende sia la formazione trasversale degli apprendisti assunti, sia quella tecnico professionale”. La differenze tra le due tipologie sta nei contenuti. La prima, trasversale, comprende l'insegnamento delle competenze relazionali, dell'organizzazione economica, della disciplina del rapporto di lavoro e quella della legge sulla sicurezza. Materie generali alle quali si affianca la formazione tecnico professionale che, invece, attiene alle mansioni del lavoratore e, dunque, varia da settore a settore. Dal meccanico, al tessile; dal grafico, al plastico; passando per il cartotecnico, l'elettrico, l'alimentare.
Secondo un decreto legislativo del 2003 i contenuti della formazione devono essere regolati dalle Regioni, d'intesa con le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Obiettivo che la Lombardia si è prefissata di raggiungere passando per una fase intermedia di sperimentazione basata sul finanziamento di percorsi formativi come quelli progettati dall'Unione Industriali insieme ai sindacati varesini che proprio delle disponibilità economiche messe in campo dal Pirellone usufruiscono. Il che pone gli imprenditori che aderiranno all'iniziativa nella condizione di poter garantire, a costi zero per l'impresa, la formazione necessaria alla preparazione dei giovani assunti con contratto di apprendistato professionalizzante.
Un cammino durante il quale gli apprendisti delle aziende che hanno deciso di partecipare al Progetto Quadro verranno accompagnati per mano dai docenti che abitualmente collaborano con la società di servi dell'Unione Industriali. A loro spetterà il compito di tenere le lezioni riguardanti la parte di formazione trasversale, quella comune ai vari settori. Per quella tecnico-professionale, e dunque specifica, l'iniziativa si appoggia sugli enti di formazione Enaip di Varese e di Busto Arsizio e sullo Ial di Saronno.
09/21/2007
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