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Il "Circolo" del terzo millennio

Inizieranno il prossimo autunno per terminare nel settembre del 2004 i lavori di costruzione del nuovo complesso ospedaliero.

Ha i giorni contati lo storico padiglione Macchi dell’Ospedale di Circolo, situato a ridosso dell’ingresso da piazzale AVIS. Se la tabella di marcia per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero sarà rispettata, dovrebbe essere abbattuto nei mesi autunnali per far posto al cantiere dove le maestranze lavoreranno fino al settembre del 2004, quando è prevista la consegna dei nuovi padiglioni. La gara per la costruzione, la gestione e la manutenzione pluriennale è stata bandita il 1° dicembre del 2000. Al bando hanno risposto nove raggruppamenti, di cui uno internazionale. Il progetto, fiore all’occhiello dell’attuale staff dirigenziale dell’Azienda Ospedaliera di Varese, consegnato lo scorso 31 gennaio, è stato curato da tre grandi studi di architettura ed ingegneria che hanno ideato un grandioso edificio con una configurazione ad "H" per un totale di nove piani, di cui due interrati. Il tutto si svilupperà sopra e sotto una "piastra servizi" al piano terreno, di 12.500 metri quadrati, spazio da dividere tra una hall d’ingresso con alcuni negozi (si pensa ad un’edicola e ad un fioraio), la farmacia al pubblico, la sala ristorante, l’area poliambulatoriale, l’obitorio e la cappella, mentre sul fronte di via Guicciardini vi sarà il Pronto Soccorso con 11 posti letto di astanteria/osservazione.
Al primo piano sotterraneo di 15.500 metri quadrati, troveranno posto il quartiere operatorio con venti sale, la diagnostica per immagini ed il laboratorio di analisi chimico cliniche e di microbiologia - entrambi con un incremento di superficie di oltre il 30 per cento rispetto all’attuale - il servizio trasfusionale, la medicina legale. Scendendo ancora di un piano, al secondo interrato, anche questo di 15.000 metri quadrati, saranno collocati le centrali tecnologiche, la cucina centrale, la farmacia ospedaliera con i relativi depositi e le centrali di sterilizzazione. Sulla "piastra servizi" svetteranno due grandi padiglioni di sei piani, in comunicazione tra loro attraverso una costruzione centrale che conferirà al complesso, come si diceva, la forma della lettera "H". Al primo piano sarà realizzata l’area per la terapia intensiva, per un totale di 70 posti letto. Dal secondo al sesto piano troveranno sede le degenze dell’area chirurgica e dell’area medica, per complessivi 640 posti letto (64 per ogni piano di ciascun padiglione), pertanto nel nuovo complesso ospedaliero vi saranno in tutto 721 posti letto. Il tutto avrà un costo di 232 miliardi, somma che comprende anche gli arredi e le attrezzature. E per risolvere l’annoso problema dei parcheggi, nell’area del Piazzale AVIS, che attualmente ospita un numero limitato di posti auto e l’elisuperficie, sarà realizzato un parcheggio interrato multipiano, in grado di accogliere 1.000 autovetture. L’elisuperficie sarà trasferita sul tetto di uno dei due padiglioni. Questo il disegno del "Circolo" del nuovo millennio. Per permetterne la costruzione, sono in atto lavori di ristrutturazione del padiglione nuovo e del padiglione ottagono dell’Ospedale
Del Ponte, in vista della costituzione del polo materno-infantile, che si articolerà nelle unità operative di Ginecologia, Pediatria, Nido, Neonatologia, Terapia intensiva neonatale, oltre alla Chirurgia e alla Cardiologia. Lavori di ristrutturazione sono in corso anche in via Rossi, presso l’ex-ospedale neuropsichiatrico, dove nel Padiglione Bianchi, troveranno adeguata sistemazione l’Anatomia e l’Istologia patologica e citodiagnostica e il Laboratorio di Tossicologia, attualmente ubicato in via Monte Rosa, a Varese.
E’ oggetto di recupero e ristrutturazione interna pure il poliambulatorio qui funzionante, per accogliere le attività ambulatoriali che vi verranno trasferite dal Circolo, dal Del Ponte e da via Rossi. In tutto questo discorso ha un ruolo essenziale anche il Comune di Varese, che ha istituito un gruppo di lavoro formato da funzionari che si dedicheranno a tempo pieno all’esame del progetto del nuovo complesso, per accelerare i tempi di risposta e per predisporre le necessarie autorizzazioni di competenza.