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Che cos'è l'intramoenia?
Visite specialistiche senza attese eccessive. Pagando di più.
Con questo strano termine si intende l'attività privata svolta da medici assunti a tempo pieno nell'ente pubblico e realizzata generalmente nello stesso luogo di lavoro. Il legislatore, con questo tipo di intervento, ha voluto in qualche modo premiare i camici bianchi che prestano la loro attività in ospedale, meno retribuiti in genere dei loro colleghi libero-professionisti al di fuori delle strutture pubbliche. Polemiche a non finire si sono scatenate sulle possibili ripercussioni dell'attività intramoenia.
Questo tipo di regime, infatti, dovrebbe contribuire a sveltire le visite di carattere specialistico. Secondo un'indagine condotta da "Il Sole 24 Ore", per effettuare una visita cardiologica all'ospedale "San Gerardo" di Monza occorrono cinque o sei mesi. Se si richiede una visita, però, nello stesso reparto in regime di intramoenia i tempi improvvisamente si abbreviano e tutto si risolve nel giro di ventiquattro ore. (anche perché i pazienti interessati sono pochi). I costi in compenso aumentano. Se il ticket per la normale visita ospedaliera, infatti, ammonta a 32.000 lire, la visita in regime di libera professione prevede una tariffa oscillante tra un minimo di 100.000 e un massimo di 140.000 lire.
E non si tratta di un caso unico. Lo stesso discorso vale per lo stesso tipo di esame al "San Carlo" di Milano. Identica situazione all'Ospedale di Treviglio, in provincia di Bergamo, dove i tempi per un'ecografia addominale toccano la soglia dei cinque mesi. Sempre secondo la stessa indagine condotta dal quotidiano milanese la libera professione intramoenia non riesce comunque a far fronte al problema delle liste d'attesa.
Secondo Giuseppe Garraffo della Cisl "l'errore sta nel fatto di aver pensato che l'intramoenia potesse creare un'automatica riduzione delle liste. Così come è organizzata oggi, l'intramoenia rischia di creare, invece, una sorta di complicità economica tra il medico e l'azienda sanitaria per cui lavora: la libera professione svolta all'interno dell'ospedale si sta infatti dimostrando un'importante fonte di entrata per le strutture pubbliche. Un fatto che potrebbe avere l'effetto di 'distrarre' i direttori generali dal problema delle liste".
Insomma, l'intramoenia non fa miracoli e se i sindacati ipotizzano il rischio di una complicità tra professionisti e aziende, la versione dei camici bianchi, invece, è molto più lineare: "Aziende ospedaliere e ospedali hanno a disposizione alcuni strumenti per affrontare la questione - sostengono i rappresentanti dei medici - tutto sta nel saperli utilizzare".
In fin dei conti cominciano a sorgere dubbi sulla "legge Bindi" e sulla stessa intramoenia.
Il Ministro Veronesi, intanto, propone gli ospedali progettati da Renzo Piano, uno dei nomi più affermati nel campo dell'architettura. E in molti storcono il naso. Sarebbe forse meglio migliorare i servizi in quelli attuali, si commenta.
L'ultima legge di riforma ha introdotto anche l'attività extramoenia. In poche parole si tratta del lavoro autonomo svolto dal medico assunto in ospedale al di fuori delle strutture ospedaliere. Tale possibilità permette al medico di gestire, una volta esauriti gli incarichi mattutini, una consistente quantità di clienti. Questo "privilegio" per i camici bianchi si traduce, però, in una trattenuta sullo stipendio ospedaliero.
02/15/2001
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