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Dalla Scapigliatura al Novecento: il fascino della natura, al Museo del Paesaggio di Verbania

Un’altra rassegna d’arte, di alti contenuti artistici e incantevoli visioni, “Armonie verdi. Paesaggi dalla Scapigliatura al Novecento” è al Museo del Paesaggio di Verbania, nelle sale di palazzo Viani Dugnani, sito espositivo del quale abbiamo più volte svelato la bellezza attraverso le nostre pagine. Comprende oltre cinquanta capolavori provenienti in parte dal museo, da collezioni private in deposito presso lo stesso, e dalla collezione della Fondazione Cariplo, datati da fine Ottocento alla prima metà del Novecento.

La mostra, curata da Elena Pontiggia e da Lucia Molino, responsabile della collezione Cariplo, nasce dalla sinergia tra Fondazione Cariplo e Fondazione comunitaria del VCO, inserendosi, quale quinta tappa dell’iniziativa Open: si tratta di un tour - partito nel 2017- di eventi espositivi sostenuti dalla fondazione bancaria stessa e da diverse fondazioni del territorio lombardo e di quello piemontese delle provincie del VCO e di Novara. Tra gli scopi dell’importante iniziativa comunitaria vi è quello di diffondere la filantropia, la cultura del dono e della comunità, e soprattutto la divulgazione e conoscenza dei patrimoni artistici locali. La mostra allestita a Pallanza comprende tre sezioni: la prima è dedicata a Scapigliatura, Divisionismo, Naturalismo, la seconda agli Artisti del Novecento italiano, la terza guarda a oltre il Novecento.

Il paesaggio, soprattutto lombardo e piemontese (ma non solo), visto attraverso gli occhi degli artisti che hanno nel tempo animato i rispettivi territori, è protagonista della rassegna

Chi visiterà l’allestimento delle sale di Palazzo Viani Dugnani potrà compiere un doppio viaggio: muovendosi, accanto ai più importanti nomi e momenti della miglior arte italiana, attraverso il disvelamento di scenari naturali di grande poesia e bellezza, di armonia e colori. Il paesaggio, soprattutto lombardo e piemontese (ma non solo), è infatti protagonista della rassegna, vista attraverso gli occhi degli artisti che hanno nel tempo animato i rispettivi territori: da Ranzoni a Lorenzo Gignous, a Federico Ashton, da Francesco Gnecchi a Carlo Cressini, da Mario Tozzi a Cesare Maggi e a Carlo Fornara, da Emilio Gola a Pietro Fragiacomo, fino a Aldo Carpi, Arturo Tosi, Filippo De Pisis, Umberto Lilloni.

Di Fragiacomo, artista prediletto dalla famiglia Crespi di Busto Arsizio, in particolare da Pio, nipote del fondatore Benigno, che era tra i massimi rappresentanti della industria cotoniera italiana, è la bella opera “Armonie verdi”, presentata nel 1920 alla XII Esposizione internazionale di Venezia, che dà il nome alla rassegna. Come informa la scheda di Laura Casone in catalogo (Silvana editoriale) il Crespi acquistò altre dieci opere-con questa- che andarono anni dopo nella sontuosa villa di Preston Hollow, costruita nel 1939. Si tratta di una tarda produzione dell’artista, che si allontana qui dalla pittura di paesaggio dal vero per avvicinarsi ad un’interpretazione in chiave simbolista della natura. Ma che dire della già sorprendente maturità artistica di “La passeggiata”, un’opera giovanile di Mario Tozzi (era appena diciannovenne) dipinta nel 1914. L’artista osserva il suo prediletto lago, il Verbano, dall’ineguagliabile tratto di sponda ov’è incastonata Suna, località amatissima, restituendole quella vitalità e quell’ azzurrità luminosa, abbagliante, tipica del suo cielo e delle sue acque, increspate dal vento come onde di mare. Che, in giornate simili a quella rappresentata, fanno sicuramente pensare, in chi vi transita, alle visioni marine dei migliori impressionisti. Non c’è quindi forzatura artistica nella descrizione pittorica di Tozzi, solo capacità di leggere, e restituire con l’occhio dell’artista, quel che la natura racconta. Provate anche voi a perdervi lì, di fronte al golfo Borromeo, avendo sullo sfondo, in lontananza, le sue inconfondibili isole: Isola dei Pescatori, Isola Madre e Isola Bella.

La mostra allestita a Pallanza comprende tre sezioni: la prima è dedicata a Scapigliatura, Divisionismo, Naturalismo, la seconda agli artisti del Novecento italiano, la terza guarda oltre il XX secolo

Il “Paesaggio” di Ottone Rosai, un olio su cartone del ’22, un gioiello di proprietà Cariplo, trae a sua volta ispirazione dall’opera di un grande impressionista, Paul Cézanne. è confermato dalla biografia dello stesso Rosai - lavorava con Ardengo Soffici a Poggio a Caiano - come avesse potuto ammirare da vicino le opere di Paul, in occasione dell’Esposizione internazionale d’Arte a Venezia nel 1920. Si torna al lago, ma questa volta è il Lario, con un altro interessante lavoro, un Sironi del ‘26. Un lago sironiano davvero, sarebbe piaciuto allo scrittore (e anche pittore) Buzzati, perché si tratta di un lago quasi misterioso “frammento di un mondo senza tempo, immobile” con lo smalto blu della superficie e tutt’intorno la chiostra, altrettanto immobile, di montagne. Un “paesaggio mentale”, in cui è però dato di riconoscere i monti che circondano il lago di Como, dove l’artista era stato spesso ospite nella casa dell’autorevole giornalista e critico d’arte, amica del duce, Margherita Sarfatti. Più serena e pulita, legata alla poetica del realismo magico, appare la fedele descrizione del convento di San Bonaventura a Roma, opera di Antonio Donghi(1897-1963), acquistata nel 1928 dal Conte Giuseppe Volpi di Misurata per il Credito Industriale, su consiglio del critico Ugo Ojetti. Potremmo continuare ancor per molto, ma non è il caso di svelare tutto e lo spazio non lo concede. Da sapere in anticipo è quanto sia inebriante avventurarsi in questo percorso d’arte e natura, già in parte noto ai conoscitori del Museo del Paesaggio, che ne apprezzano da tempo le splendide opere di Ferragutti, Grubicy, Troubetzkoy, e vedere per la prima volta, o rivedere, luoghi cari e amati, dove l’anima si perde nel dolce naufragare tra pittura e bellezza.

Armonie verdi
Paesaggi dalla Scapigliatura al “Novecento”

25 marzo - 30 settembre 2018
Museo del Paesaggio
Via Ruga, 44 - Verbania
segreteria@museodelpaesaggio.it
da martedì a venerdì ore 10.00 - 18.00
sabato domenica e festivi ore 10.00 - 19.00
ingresso 5.00 euro, ridotto 3.00 euro
comprese: visita mostra e Gipsoteca Troubetzkoy



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