Brugnoli.JPG

Aderenza con le richieste del mercato del lavoro, stretto legame con le imprese del territorio di riferimento, percorsi di studio che coinvolgono direttamente le aziende nelle docenze. Ecco perché per gli imprenditori è sempre più strategico investire negli Its. Come spiega il Vicepresidente di Confindustria, Giovanni Brugnoli

La disoccupazione giovanile è un problema serio ma che solo in parte è legato all’andamento dell’economia. Il fattore principale è lo scollamento tra domanda e offerta di competenze. Il 40% dei ragazzi senza lavoro è in questa situazione a causa del disallineamento tra le proprie scelte formative e i profili ricercati dalle imprese. ci troviamo così davanti ad un paradosso insostenibile: a fronte di un giovane su 3 che è disoccupato, in Italia sono almeno 100.000 i posti di lavoro che restano vacanti perché le imprese non riescono a trovare lavoratori dotati della giusta preparazione”. Uno scenario che, senza interventi strutturali sul fronte della formazione, rischia di peggiorare secondo il vicepresidente di Confindustria al capitale umano, il varesino Giovanni Brugnoli: “Calcoliamo che in 5 settori chiave del nostro made in Italy come l’agroalimentare, l’information & communication technologies, la meccanica, la chimica e la moda potrebbero essere 280mila le figure professionali che le imprese non riusciranno a trovare nel prossimo quinquennio. Parliamo di super tecnici fondamentali per la nostra competitività e per traghettare le nostre aziende verso l’industria 4.0”.

Perché si è arrivati a questo paradosso?

È la grande incompiuta del nostro sistema imprenditoriale. Per troppo tempo industria e mondo della scuola non si sono parlate. da una parte, le imprese non sono riuscite a manifestare le proprie esigenze; dall’altra, le istituzioni scolastiche si sono chiuse a riccio in una formazione che non si confrontava col mondo del lavoro. Ora la situazione è molto più fluida, si stanno aprendo canali di comunicazione importanti anche grazie all’introduzione dell’obbligo di alternanza scuola-lavoro attraverso la recente riforma della buona scuola.

Perché la formazione è sempre più strategica per il mondo dell’industria?

Perché formazione e industria 4.0 sono binari paralleli su cui viaggia la nostra economia. Sono due priorità che vanno di pari passo. Anche grazie al piano nazionale impresa 4.0 la manifattura digitale in Italia sta avanzando a grandi passi, ma per far funzionare questa ondata di tecnologia servono le persone. Servono investimenti in formazione che sono altrettanto strategici di quelli tecnologici e industriali.

“Il 40% dei ragazzi senza lavoro è in questa situazione a causa del disallineamento tra le proprie scelte formative e i profili ricercati dalle imprese”

Confindustria si è data un obiettivo preciso: passare in 6 anni dagli attuali 11mila iscritti agli Its a 24mila. Perché per le imprese è così importante l’investimento in questi percorsi di studio?

Le imprese hanno bisogno di percorsi formativi che sappiano combinare aderenza al mercato del lavoro e innovatività, che siano basate su concretezza e apertura al cambiamento, che sviluppino hard e soft skill. Se negli anni settanta la manifattura italiana, così come quella varesina, ha costruito le sue fortune sui periti industriali, oggi servono quelle che potremmo definire competenze da super tecnici. A formarli sono proprio gli istituti tecnici superiori, percorsi post diploma, delle vere e proprie academy più che delle scuole, che fanno del pragmatismo, della teoria abbinata ai laboratori e a lunghi periodi di stage in azienda il loro valore aggiunto, insieme al legame con le esigenze dei sistemi produttivi dei vari territori. La Germania ha un numero di studenti universitari paragonabile al nostro, ma nei loro Its si contano circa 900mila iscritti, contro i nostri attuali 11mila. È evidente che dobbiamo colmare questo gap. Sono le imprese a chiederlo. anche per questo Confindustria ha ottenuto dal governo un extra-sforzo per dare una dotazione precisa e triennale agli Its, per permettere a questi istituti di fare una programmazione anche di marketing per la promozione dei corsi nei confronti delle famiglie. Percorsi come gli its sono capaci di dare lavoro ai giovani e di fornire alle imprese il capitale umano indispensabile per la crescita.

“La manifattura digitale in Italia sta avanzando a grandi passi, ma per far funzionare questa ondata di tecnologia servono investimenti in formazione”

Cosa offrono gli Its ai ragazzi?

I tecnici superiori, come vengono chiamati i ragazzi che escono dagli Its, soddisfano un bisogno reale delle aziende in quanto hanno competenze tecniche avanzate e possono svolgere funzioni per le quali un diplomato non ha la preparazione adeguata. È un risultato che si basa proprio sul profondo coinvolgimento delle imprese che svolgono un ruolo da protagoniste in tutte le fasi della formazione. Le imprese sono parte integrante delle fondazioni its e vengono coinvolte già a partire dalla co-progettazione dei percorsi che vengono costruiti ad hoc sulla base delle esigenze del tessuto produttivo di riferimento. La presenza di esperti provenienti dal mondo del lavoro garantisce anche il livello di aggiornamento dei contenuti professionali che vengono proposti.

Da una parte bisogna convincere famiglie e ragazzi sulla bontà dei corsi Its, ma dall’altra occorre anche coinvolgere le imprese in un impegno nella progettazione e gestione dei percorsi di studio che non funzionerebbero senza l’apporto dell’economia reale. Come convincere, dunque, gli imprenditori a questo impegno?

Come imprenditori siamo chiamati a un ruolo sociale che si sposa oggi più che mai con un interesse aziendale: aumentare l’occupabilità dei nostri giovani. Gli Its sono lo strumento giusto per raggiungere questo obiettivo. Noi abbiamo la fortuna di essere in provincia di Varese dove la percentuale di imprese per chilometro quadrato fa di questo nostro territorio uno dei più industrializzati in Europa. In un tale scenario gli its rappresentano per i ragazzi, il miglior gancio per entrare in questo mondo produttivo, e per le imprese il luogo di incontro con i giovani più talentuosi. Siamo un territorio che fa della competenza una delle nostre chiavi di successo. Un successo che per essere perpetrato ha bisogno dell’impegno delle imprese nel ruolo di formatori.

 

Leggi anche:



Articolo precedente Articolo successivo
Edit