“Superare i pregiudizi negativi delle famiglie è uno degli obiettivi del progetto”. Parte dal Polo della Meccanica e Meccatronica della provincia di Varese, per trasformarsi in una riflessione ad ampio spettro sul valore delle scelte scolastiche dei ragazzi l’intervista a Daniele Marzagalli dirigente dell’Isiss Newton di Varese. L’idea è infatti che oggi occorra un cambio di mentalità in primis nelle famiglie e che da qui debba partire un’iniziativa tesa a valorizzare la formazione tecnica.

Gli istituti tecnici Newton di Varese e Ponti di Gallarate. Poi ancora: imprese, Unione Industriali, Ucimu, ente camerale, Università LIUC. Tutti insieme per dare un futuro lavorativo ai ragazzi attraverso il Polo della Meccanica e Meccatronica

Ma cos’è il Polo, nato proprio con questo obiettivo? Si tratta di un progetto di largo respiro, con la partecipazione oltre che dell’istituto varesino, del’Isiss Ponti di Gallarate oltre che di enti e università (Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Camera di Commercio, Ucimu, LIUC – Università Cattaneo e Università di Bergamo) e aziende partner, che da anni sostengono le due scuole: Bticino, Galdabini, Sacma, Ilma Plastica, Rettificatrici Ghiringhelli e Swk Usag. “Il progetto – racconta Marzagalli – nasce nel 2014 in seguito ad un bando regionale per creare una sinergia tra realtà interessate, con l’obiettivo di formare personale per il settore meccanico e meccatronico”. In pratica, l’intento dichiarato è definire percorsi formativi coerenti con le esigenze del territorio individuando un quadro preciso di competenze, generali, trasversali e tecniche, richieste dal settore meccanico per poi strutturare al meglio il curriculum dei ragazzi. Operativamente il Polo è il motore per avviare le iniziative scuola-impresa: qui ci si incontra e confronta, si progettano insieme i corsi e si pensa al domani, tenendo anche in debita considerazione la storia dei due istituti tecnici che lo compongono e valorizzando il tessuto imprenditoriale che li affianca da anni.

L'intento del Polo è definire percorsi formativi coerenti con le esigenze del territorio. Le aziende partner sono: Bticino, Galdabini, Sacma, Ilma Plastica, Rettificatrici Ghiringhelli e Swk Usag

“Quest’anno scolastico l’ambizione è quella di incrementare alcune attività, tra cui l’orientamento in ingresso”, racconta Marzagalli. Insomma sponsorizzare gli Istituti tecnici nei confronti dei ragazzi di terza media e delle loro famiglie. “Sensibilizzare più che altro  i ragazzi, i loro genitori e gli insegnanti delle medie – corregge il dirigente – sulle ottime prospettive in termini di occupazione. Il luogo comune è che lo studente valido debba indirizzarsi verso altre scuole e il percorso universitario, quello meno bravo verso la scuola tecnica precludendosi gli studi accademici”. Un pregiudizio duro a morire ma di certo non nuovo che si scontra con il dato di fatto. “Negli ultimi 5 anni il 40% dei neodiplomati in materie tecniche ha trovato lavoro facilmente”, spiega Marzagalli. “In termini di numeri di iscrizioni alle scuole, tuttavia, le cose si stanno muovendo ultimamente, ma paradossalmente i corsi che offrono le più alte prospettive occupazionali, come il perito delle materie plastiche, vanno meno. Il nostro compito è far capire che quella invece è una scelta vincente, sicuramente per chi vuole andare a lavorare ma anche per chi vuole andare all’università. Per questo, sono molto importanti le visite nelle scuole per raccontare cosa si fa negli istituti tecnici e superare un certo immaginario assolutamente obsoleto. Le nostre scuole sono ricche di talenti, non di indisciplina: un fenomeno generazionale che tocca tutte le scuole ma che noi gestiamo con fermezza. Quanto alla ricchezza dell’offerta, oggi si fanno moltissimi laboratori tecnici e creativi e la proposta di corsi extra curricolari è variegata. Per non parlare dei percorsi di alternanza o di progetti particolari, come Generazione d’Industria, l’iniziativa portata avanti con le imprese dell’Unione Industriali, che valorizzano i talenti puntando sul merito: i ragazzi ne sono molto soddisfatti”. Rose e fiori dunque agli istituti tecnici? “Ci sono sicuramente aspetti da migliorare: dovremmo poter incrementare le ore in officina ad esempio e potenziare le lingue, anche se stiamo lavorando in tal senso. Ma il ruolo del Polo è molto importante in questo. In cantiere ci sono molti progetti concreti, qualcuno in embrione, qualcun'altro già definito. Una serie di interventi formativi per i docenti in aula, in collaborazione con la LIUC – Università Cattaneo e in azienda. Un laboratorio didattico per la saldatura. Un gemellaggio con la Francia grazie a Bticino. La realizzazione di quaderni tecnici che possano raccogliere esperienze professionali anche attraverso la memoria storica. Un sito Internet dedicato al nostro Polo.”

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