“Non esiste una seconda occasione per dare una prima buona impressione”, scherza ma non del tutto Marco Crippa di Goglio di fronte ad una platea di ragazzi di quarta e quinta superiore presenti alla giornata di formazione organizzata dal progetto di alternanza scuola/lavoro dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese: Generazione d'Industria. Un incontro dedicato al tema  di come trovare lavoro in rete e in sicurezza. Un corso replicato due volte, a Saronno e a Varese, per permettere a più studenti possibili di avere un incontro “A Tu per Tu” con i responsabili delle risorse umane delle imprese aderenti al progetto: un'occasione unica per uno scambio di idee e un confronto fuori dagli schemi, per mettersi prova con veri e propri colloqui simulati (ma chi sa mai che…) e scoprire i trucchi per trovare un lavoro da chi di mestiere fa proprio “la parte del cattivo”. Un evento vero e proprio nei fatti, che ha visto la condivisione di entusiasmi ed energie positive, da parte delle imprese che si sono prestate ad un inedito confronto (Arioli con Monica Consonni, Bticino con Federica Grazioli, Goglio con Marco Crippa, Elmec con Sara Papa e Sara Pedotti, Whirlpool con Gianluca Cecchinato, Eolo con Giulia Corgatelli, Praezision Life con Andrea Rinaldi, Swk con Alessia Bastianon, Tigros con Francesco D'Apollonio e Davide Candelli) e dei ragazzi, oltre cento, che hanno raccontato, superando ragionevoli inibizioni, le loro aspettative tra ambizioni e difficoltà.

Ecco come utilizzare Internet e i social network per inserirsi nel mondo del lavoro. I consigli dei direttori delle risorse umane e dei selezionatori delle aziende del territorio. Che ai ragazzi mandano un messaggio: “Siate voi stessi”

Un tema scelto dai ragazzi stessi, con un sondaggio informale via mail, che ha rivelato un dato inatteso: imparare ad usare il web per cercare lavoro, per i giovani conta, ma, ancor di più, conta saperlo fare in sicurezza. Una sorpresa per gli organizzatori trovatisi di fronte ad una generazione che, da una parte, si professa la prima nata digitale, ma, dall'altra ,confessa sinceramente di non saperne abbastanza.
Come muoversi sul web per trovare lavoro, quindi? Ma anche: come scrivere un curriculum vitae e presentarsi ad un colloquio nel modo migliore? Con consapevolezza, conoscenza degli strumenti tecnici e delle loro potenzialità, ma soprattutto tanto buon senso. “E' importante avere una conoscenza degli strumenti per cercare un lavoro, intesi anche come piattaforme digitali, ma anche della realtà aziendale che si vuole contattare” spiega Alessia Bastianon di Stanley Black&Decker.  Altrettanto è importante capire quali siano i canali più consoni per contattare un'impresa. Non sempre gli stessi. Se per Tigros, infatti, l'invio di un cv è preferibile (mentre è sconsigliata la consegna a mano nei punti vendita del territorio), per un'azienda digitale come Elmec l'uso di LinkedIn è prioritario.
Essenziale è la presentazione. “Siate onesti”, è il consiglio Monica Consonni di Arioli, che sintetizza il pensiero di tutti i recruiter e direttori del personale “Non penserete - sottolinea sorridendo - che chi fa questo lavoro da anni non individui subito una bugia?”. Onesti ma non sciatti, aggiunge Giulia Corgatelli di Eolo, che spiega: “Ricordatevi l'importanza della forma, sia nella cura del curriculum, che nel come vi vestite per un colloquio. Attenti anche alla postura che dice moltissimo di voi e dell'interesse per l'incontro”.
Per tutti i selezionatori poi la web reputation è imprescindibile. Ricevuto un curriculum, il primo passo del recruiter è googlare il nome del candidato e scandagliarne il vissuto digitale. Come naturale, questo svela sorprese non sempre gradite. “Curate i vostri profili, evitate immagini o video imbarazzanti e ricordate che quello che si pubblica sui social rimane per sempre”, hanno raccomandato tutti i testimonial delle imprese. “Scegliete immagini che vi valorizzino e mettete in luce le vostre passioni, sempre.”
Passioni, talenti, motivazioni. Il messaggio per i ragazzi è di non cercare di inventare competenze che non hanno, per ovvie ragioni anagrafiche, ma potranno imparare sul campo. Meglio, invece, mettere in luce i propri valori personali già dal primo contatto. Entusiasmo, energia, correttezza, voglia di fare, impegno: ecco quello che cercano le imprese.



Articolo precedente Articolo successivo
Edit