Affettatrici per tutto il mondo.jpg

La scritta rossa, a caratteri vivaci e ben nitidi, su sfondo lastricato grigio si scorge già dall’inizio della via. Un vero e proprio marchio di fabbrica, ormai da oltre 65 anni, per chi risiede nel distretto delle bilance di Oggiona con Santo Stefano – Cavaria. Omas (Officine Meccaniche Affettatrici Santo Stefano) è un’azienda, come nelle migliori tradizioni, tramandata di padre in figlio per tre generazioni (fino ad ora), produttrice di affettatrici, tra i leader nel segmento del food machinery.

Non si affettano solamente insaccati. Pane, verdure, carpacci di ananas. Senza parlare di mixer e cutter. Il segmento del “food machinery” è una realtà dalle mille sfumature innovative. Tutte presenti alla Omas di Oggiona con Santo Stefano

Innovazione e artigianalità, ricerca e sperimentazione, nuovi materiali e vocazione per l’export: tutto questo e molto ancora negli oltre 7.000 m² di stabilimento di via IV Novembre 6, nati nel lontano 1949 dalla brillante intuizione di Carlo Rabolli. Perché non abbinare alle classiche bilance utilizzate nelle botteghe paesane dei macellai, affettatrici e altri macchinari per la lavorazione della carne? Un’idea originale, risultata vincente molti anni e svariati brevetti più tardi. Ad oggi Omas, “your reliable partner”, produce annualmente più di 10.000 esemplari di tritacarne, segaossa, tagliaverdure, cutter, mixer e ovviamente affettatrici, che sono ancora adesso il core della produzione aziendale. Dall’originale modello volano Omas, primo prodotto nella zona tra il ‘49 e il ‘50, ai giorni nostri, la strada è stata lunga e non sempre priva di difficoltà. L’approdo su piazze estere anche molto distanti, tuttora tra i principali mercati di sbocco per l’azienda del Varesotto, ha portato ad una grande crescita di produzione e ad un conseguente incremento della richiesta all’inizio degli anni ‘60. Fondamentale puntare dunque su prodotti di alta gamma, da qui la decisione, non scontata, di aprire una fonderia d’alluminio di proprietà per poter controllare al meglio le caratteristiche di fusione e di qualità dei componenti e del metallo usato per la costruzione dei prodotti targati Omas. Il risultato è una filiera produttiva verticale ed integrata, che controlla tutti i processi dall’inizio alla fine, a partire per l’appunto dalla fonderia passando per la lucidatura, l’anodizzazione, le lavorazioni meccaniche di precisione e l’assemblaggio di ogni parte della macchina. Il cuore pulsante di Omas è di sicuro la costante ricerca tecnologica, unita ad una forte vocazione al rinnovamento. Ma è stata l’anima artigianale, mantenuta in parallelo a quella innovativa, a permettere all’azienda di andare incontro alle esigenze di ogni singolo cliente e di personalizzare la produzione quanto più possibile. Sempre grazie a chi, con passione, impegno e un bagaglio di esperienze da far invidia, ha saputo trasformare progetti e visioni in prodotti di alta qualità.

Ad oggi Omas produce annualmente più di 10.000 esemplari di tritacarne, segaossa, tagliaverdure, cutter, mixer e ovviamente affettatrici, che sono ancora adesso il core del business aziendale

I tempi cambiano e la sfida, per Omas, è la costante innovazione. Anche nella fase commerciale. Rispetto alla vecchia salumeria di qualche decennio fa, l’attività retail si concentra oggi sui centri commerciali che hanno quasi completamente preso il posto dei piccoli negozi di una volta: la clientela è in continua evoluzione e per restare al passo con il mondo che cambia, è necessario affrontare nuove prove ed allargare i propri orizzonti. Completamento di gamma, nuove affettatrici a volano, per cavalcare la voglia di passato che caratterizza i nostri anni, adeguandola alle necessità di oggi. E poi ancora: affettatrici innovative e completamente smontabili, pulibili in meno di un minuto. Omas, inoltre, progetta prodotti con una crescente attenzione alla sicurezza dell’operatore e alla facilità di manutenzione adottando soluzioni meccaniche solide, collaudate che siano di supporto al lavoro degli utilizzatori finali.

“Per il 70% circa della nostra produzione ci dedichiamo all’estero: questo dato è importante perché ci ha permesso maggior respiro anche in anni piuttosto difficili e questo ci obbliga, in un certo senso, ad avere una produzione diversificata perché l’affettatrice è uno strumento strettamente legato alla tradizione culinaria ed alimentare di ogni paese”, racconta Claudia Rabolli, al fianco del padre Walter, orgogliosa del passato dell’impresa di famiglia e piena di progetti per il futuro. “In ogni paese vengono consumati affettati diversi e noi progettiamo affettatrici con caratteristiche particolari, adatte ad ogni paese del mondo – continua poi la project manager di Omas –. Non si affetta solamente il prosciutto di Parma, ma anche pane, verdure per non parlare poi degli ottimi carpacci di ananas che senza l’affettatrice sarebbero impossibili da realizzare”.

Un’infinita gamma di possibilità per le più disparate necessità dei consumatori finali ed una nuova sfida in mente: usare l’acciaio inox al posto del classico alluminio. Un materiale inusuale, tuttavia, implica diverse lavorazioni, competenze e tanto tanto impegno. Hanno avuto vita così le ultime quattro linee presentate da Omas nel corso della fiera Host 2015, l’esposizione di settore di riferimento per il mondo dell’affettatrice. Frutto di un importante lavoro di rinnovamento ed innovazione, i nuovi prodotti dello stabilimento varesino coniugano praticità, massima sicurezza e pulizia, ad un design accattivante. Insomma per sopravvivere nei periodi di difficoltà e riuscire a trasformarsi quotidianamente ci vuole un grande sforzo. D’altronde, come confessa il figlio del fondatore, Walter Rabolli, realizzare affettatrici non è come “costruire una casa”. Il paragone più azzeccato è, semmai, quello di edificare “una basilica”. Come dire: un lavoro molto complesso. Ben più di quanto si possa immaginare.



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