Aprire il mondo della piccola e media azienda al mercato dei capitali e a nuovi investitori, aumentandone l’attrattività internazionale: è questo l’obiettivo di un progetto di Borsa Italiana e Confindustria che vede il Varesotto in prima fila

Dare l’opportunità di accedere a numerose possibilità di finanziamento, migliorare la visibilità e attrattività delle imprese, metterle in contatto con potenziali investitori e affiancare il management in un percorso di cambiamento culturale e organizzativo. Sono questi gli obiettivi del Progetto Elite di Borsa Italiana. Un programma nato nel 2012 in collaborazione con Confindustria per avvicinare le imprese, anche quelle piccole e medie, al mercato dei capitali e trovare nuovi canali di sostentamento a favore della crescita da affiancare al tradizionale accesso al credito bancario.

La community di Elite è oggi composta da oltre 600 aziende di 25 Paesi in tutto il mondo in rappresentanza di 36 settori che generano oltre 50 miliardi di euro di ricavi aggregati per oltre 215.000 posti di lavoro in tutta Europa e non solo. Ma l’auspicio di Borsa Italiana e Confindustria è che questa community avanzata di aziende possa allargarsi. L’asticella da superare è già stata posta. E a un’altezza ambiziosa: superare le 1.000 adesioni. Da qui l’organizzazione di un roadshow nazionale che in questi mesi sta facendo il giro d’Italia per spiegare alle Pmi il potenziale che offre Elite e che ha fatto tappa anche in provincia di Varese- “Questo territorio - spiega - Andrea Tessitore, Responsabile del progetto Elite-Confindustria - è quello in Lombardia con il più alto tasso di vendite all’estero sul totale del fatturato, pari al 49%. La tappa del roadshow ha avuto l’obiettivo di accrescere il numero di aziende della provincia di Varese che fanno parte del Programma Elite e di promuovere una maggiore consapevolezza sul ventaglio di opportunità per finanziare l’internazionalizzazione e in generale la crescita, che non deve essere solo dimensionale, ma anche culturale”. Fino ad oggi sono, invece 13 le realtà aziendali riconducibili al territorio varesino che hanno aderito a Elite. Un numero che l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese intende aumentare attraverso un accordo di partnership siglato proprio con Borsa Italiana.

La community di Elite è oggi composta da oltre 600 aziende di 25 Paesi in tutto il mondo in rappresentanza di 36 settori che generano più di 50 miliardi di euro di ricavi aggregati per oltre 215.000 posti di lavoro in tutta Europa e non solo

“Siamo convinti - afferma il Presidente dell’Unione Industriali, Riccardo Comerio - che siano tre le leve competitive sulle quali le imprese devono far forza per lo sviluppo nei prossimi anni: l’industria 4.0, la formazione e l’internazionalizzazione. La capacità di essere vincenti su questi tre fronti competitivi, però, dipendono anche da come ogni impresa sarà in grado di sfidare se stessa e di ripensare la propria finanza d’impresa. L’accordo di partnership offre la possibilità alle aziende del territorio varesino di mettersi in contatto diretto con Elite attraverso il desk aperto all’interno di Univa”.

D’altronde Varese, per il tramite dell’Unione Industriali, ha fin da subito creduto nella bontà e nelle potenzialità di Elite. Proprio all’interno dell’Associazione datoriale di piazza Monte Grappa è nato uno dei primi sportelli aperti alle imprese, all’interno del Sistema Confindustria, per aderire al Progetto Elite. Il servizio è denominato “Elite Desk” ed è collocato nell’ambito dell’Area Finanza dell’Unione Industriali dove le imprese associate possono condividere le motivazioni di avvicinamento al programma oltre che richiedere informazioni dettagliate sulle attività e sull’evoluzione di Elite di Borsa Italiana. Tramite “Elite Desk” le società potranno proporre a Borsa Italiana, attraverso l’Unione Industriali, la propria candidatura per accedere al percorso. 

“In questa lunga crisi - sostiene il Presidente della Piccola Industria dell’Unione Industriali, Gianluigi Casati - abbiamo visto troppe imprese affondare per motivi finanziari, pur di fronte ad ottimi modelli organizzativi e produttivi. O aziende che hanno subito un arresto della propria crescita per mancanza di coraggio nel cambiamento. Non ce lo possiamo permettere come territorio. Sempre di più la capacità di fare impresa è legata alla capacità di gestire la finanza.  L’innovazione nella finanza d’impresa non è ad appannaggio solo delle grandi imprese. L’apertura al mercato dei capitali è alla portata anche delle Pmi, anche di quella Piccola Industria che rappresenta il 90% del nostro sistema produttivo locale”.

Tra le aziende del territorio che hanno aderito ormai da tre anni a Elite c’è la Pusterla 1880 Spa di Venegono Inferiore che realizza astucci, pieghevoli per profumi, cosmetici e prodotti di lusso: “Il progetto è molto interessante e formativo e ci ha permesso di capire quali siano le necessità degli investitori e del mercato finanziario e di poter adeguare la nostra struttura organizzativa ed i nostri modelli di controllo di gestione a tale mondo”, racconta Luca Meana di Pusterla 1880 Spa.

Tra le new entry varesine, invece, c’è la MPG Manifattura Plastica di Gallarate del settore packaging alimentare, come testimonia Lorenzo Perego: “Riteniamo Elite la prosecuzione dell’iter iniziato 10 anni fa quando abbiamo aperto il nostro capitale sociale ad un fondo di equity. Nel 2014, inoltre, abbiamo emesso un primo mini bond quotato, a luglio 2016 abbiamo riacquistato la quota di minoranza in mano al fondo e poche settimane fa abbiamo emesso un secondo mini bond”. Come dire: la sfida della finanza non ci spaventa. 

VARESE HA FATTO 13

Fino ad oggi le imprese riconducibili al territorio varesino che hanno aderito ad Elite sono 13. Un panorama variegato sia in termini di settori di appartenenza, sia di dimensioni aziendali, che dimostra come il Progetto Elite sia alla portata delle imprese, indipendentemente dal taglio aziendale o dall’attività produttiva:
Mpg Manifattura Plastica Spa di Gallarate (packaging alimentare); 
Eolo Spa di Busto Arsizio (telecomunicazioni);
Arioli Spa di Gerenzano (produzione macchine tessili);
Pusterla 1880 Spa di Venegono Inferiore (astucci, pieghevoli per profumi, cosmetici e prodotti di lusso);
Confezioni Andrea Italia Srl di Varese (produzione di teli a protezione dei veicoli);
Nau! Spa di Castiglione Olona (occhialeria);
TPS Spa di Gallarate (aerospazio);
Monteferro Spa di Monvalle (guide per ascensori ed accessori);
Sapio Srl (gruppo di Monza, produttore di gas industriali e medicinali, con un’unità locale a Busto Arsizio);
PreventPCB Srl di Vergiate (laboratorio analisi circuiti stampati);
ATV Srl di Caronno Varesino (lavorazione estrusione e stampaggio articoli tecnici);
Reti Spa di Busto Arsizio (business e IT consulting);
Pianoforte Holding di Gallarate (holding a cui fanno capo i brand Yamamay, Carpisa e Jaked).



Articolo precedente Articolo successivo
Edit