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Sono due i progetti più innovativi che sta portando avanti la Nardi di Tradate. Un’azienda storica che con lo sviluppo di nuovi sistemi è in grado di cambiare radicalmente il nostro modo di guidare. Con vantaggi per la sicurezza e anche per i disabili

Una nicchia di mercato preziosa, la consapevolezza e l’orgoglio di un passato importante e lo sguardo sempre aperto al futuro e all’innovazione. 
Sono queste le certezze che guidano Lorenzo Cerofolini, Amministratore Delegato della Nardi, storica azienda specializzata nella produzione di volanti e accessori per auto.

Nardi Torino ha conservato il suo nome storico, anche se oggi ha sede a Tradate, nel cuore di Abbiate Guazzone, e proprio come conserva il suo primo nome, resta fortemente ancorata ad un segmento di produzione che ha nella storia la sua forza.
“Abbiamo ben presente cosa ha rappresentato Nardi nella storia dell’industria automobilistica – spiega Cerofolini, che ha rilevato la società quindici anni fa –. Un’azienda nata nel 1921, che ha realizzato volanti per le più importanti case automobilistiche del mondo, arrivando a produrre milioni di pezzi all’anno. Quando l’abbiamo rilevata abbiamo scelto di posizionarci e rafforzarci su un mercato diverso, in cui siamo un’eccellenza riconosciuta nel mondo, quello delle auto storiche, del tuning e delle auto di lusso nei mercati dove non vige l’obbligo di montare l’airbag nel volante”.Mentre “presidia” un segmento di mercato fortemente ancorato alla tradizione, la Nardi lavora guardando al futuro, con due progetti dalle grandi potenzialità.
Il primo è una sorta di rivoluzione del volante, si chiama Two Spokes e ad un primo sguardo appare come un incrocio tra un volante ed un manubrio, richiamando anche le cloches degli aerei.

“È un brevetto di proprietà Nardi decisamente rivoluzionario, tanto da aver ricevuto nel 2006 tre premi al SemaShow di Las Vegas per l’innovazione tecnologica”, dice Lorenzo Cerofolini: “Un nuovo modo di guidare che offre parecchi vantaggi rispetto al volante tradizionale: innanzitutto in termini di sicurezza, perché la presa è molto salda, si è portati a guidare con entrambe le mani e ad impugnare il ‘volante’ nella posizione più corretta, a ‘ore 9 e 15’. Inoltre si controlla con gli avambracci e non con le spalle, e questo offre vantaggi sia in termini di comfort della guida, perché non si affaticano le spalle e la parte superiore del corpo, sia in termini di spazio e visibilità, perché il volante, non avendo la corona, non va a nascondere la strumentazione posta di fronte al guidatore”.

Two Spokes somiglia alla cloche di un aereo e si presta a rispondere alle esigenze di diverse tipologie di disabilità

Per la sua modalità di guida, il Two Spokes si presta inoltre a rispondere alle esigenze di diverse tipologie di disabilità che richiedono spazio nell’abitacolo e un controllo dell’auto tutto concentrato sul volante. “Su questo stiamo lavorando da tempo, cercando collaborazioni per sviluppare questa idea. Di sicuro ci vorrebbe più supporto da parte degli organi addetti alle omologazioni per far sì che questi dispositivi innovativi possano essere presi in considerazione e sviluppare tutto il loro potenziale, nell’interesse degli utenti finali, di chi si occupa delle trasformazioni di veicoli destinati al mondo della disabilità e anche delle case automobilistiche, che da qualche tempo guardano con interesse ai nuovi sistemi di guida a cloche”.

Ha un aspetto tradizionale ma un cuore ad altissimo contenuto tecnologico, il secondo progetto a cui Cerofolini sta lavorando con il suo staff di ricerca. Si chiama Ips – acronimo di Instinct Pressure System – ed è un “volante sensibile”.
“Anche quando si guida, ad ogni azione corrisponde una reazione – spiega l’Ad di Nardi Torino –. I riflessi spontanei sono la prima difesa involontaria del nostro corpo nel momento in cui si presenta una situazione improvvisa di pericolo. Ed ecco che di fronte ad un ostacolo o ad un evento inatteso, d’istinto stringiamo le mani sul volante. Il sistema Ips installato sotto la copertura del volante cattura, registra ed elabora questi movimenti improvvisi grazie a sensori e ad una componente di intelligenza artificiale, che traducono questa pressione involontaria in un comando per l’auto, inducendo ad esempio una segnalazione acustica e/o luminosa fino ad arrivare, volendo, a prevedere una frenata o altre funzioni per le quali sia stato programmato”.

Il volante diventa dunque una sorta di sentinella, sempre in costante ascolto della presenza e della pressione delle mani del guidatore e sempre pronto ad attivare istantaneamente i dispositivi a bordo, con l’obiettivo di limitare, e dove è possibile di evitare, incidenti stradali. Il pedone che attraversa improvvisamente la strada o la macchina davanti che frena di colpo sono i primi esempi che possono venire in mente, ma il volante Ips è in grado anche di accorgersi se stiamo per avere un colpo di sonno, “sentendo” se la pressione delle nostre mani sul volante si allenta o si fa incostante Ips va anche oltre. Non registra solo le reazioni istintive: lo stile di guida, le condizioni ambientali, le caratteristiche fisiche dei guidatori sono prese in considerazione da questo volante intelligente, in grado di adattarsi e modificarsi secondo le abitudini dell’utilizzatore, con infinite possibilità di calibrazioni personalizzate.“È un progetto in cui crediamo molto e che ci potrà dare grandi soddisfazioni perché è davvero innovativo – conclude Cerofolini –. E dove l’innovazione si sposa con obiettivi importanti come quello della sicurezza c’è sicuramente l’interesse da parte di produttori e consumatori”. 



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