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E’ ormai chiaro per i ragazzi della scuola media “Leonardo da Vinci” di Somma Lombardo che il processo di un tessuto parte dall’orditura. L’hanno imparato non sui banchi di scuola, ma visitando, durante il dodicesimo giorno di #PmiDayVarese, la Union Srl di Somma Lombardo.

L’azienda nasce nel 1961 in un piccolo laboratorio, sotto l’abitazione del fondatore Armando Nannini che cominciò la produzione di tessuti per tendaggi. Successivamente ci fu un ampliamento a opera dei figli Carlo e Fernando Nannini. Oggi l’impresa è amministrata da Andrea e Simona Nannini.

L’azienda, arrivata dunque alla terza generazione, è presente sul mercato europeo da oltre 50 anni, con la produzione, esclusivamente per conto terzi, di subbi per maglieria indemagliabile.

 “La forza della nostra azienda è la collaborazione di personale specializzato, tramite l'ausilio delle più moderne tecnologie produttive che le permettono di garantire un servizio rapido e di alta qualità” e questo è il punto fondamentale e maggiormente caratterizzante per Andrea Nannini. “Parlare di contraffazione nella nostra attività non è semplice come per altri settori. Per noi la contraffazione rappresenta tutto ciò che racchiude il contrario di qualità. La sfida si gioca su questo. Essere i migliori utilizzando materie prime rintracciabili, di alta qualità, assicurando al cliente una lavorazione eccellente, sicura e soprattutto etica”.

E’ stato affascinante per gli studenti visitare i reparti, vedere telai in funzione, migliaia di fili intrecciarsi in orditi perfetti e capire la forza e la tecnologia che si nasconde dietro ogni singolo passaggio.

“Ho lavorato per molti anni nel settore aeroportuale ma proprio nel momento più difficile, con lo scoppio della crisi nel 2008, ho deciso di dedicarmi all’azienda di famiglia, certa che l’esperienza da dipendente mi avrebbe portata a capire maggiormente il personale che lavora per Union”: per Simona Nannini l’inizio è stato impegnativo ma si ritiene soddisfatta della scelta fatta.

Passato e futuro sono stati termini ricorrenti durante la visita, e nei reparti si respirava tradizione e voglia di innovare.

Tante le mani alzate, tanta la curiosità. Su tutte, una domanda: quale sarà la sfida centrale sul quale l’azienda si giocherà il futuro? La risposta: “L’economia circolare. Ossia riutilizzare i vecchi capi per ottenere nuovi filati e materie prime. C’è chi già lo sta facendo - racconta Andrea Nannini -. Un nostro cliente recupera reti da pesca abbandonate per poi ottenere nuovo nylon, chiamato eco-nylon. Questa è la prossima frontiera o meglio la prossima sfida”.

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