“Cos’è il rotocalco?”. Quando si dice: partire dall’ABC. La domanda semplice quanto intuitiva viene dai ragazzi della Schiapparelli di Origgio, in visita alla I.C.R. Spa per il #PmiDayVarese. In effetti, prima ancora di capire cosa realizzi l’azienda del Varesotto attiva dal 1976, è utile sapere il significato della lettera “R” di I.C.R. “Il rotocalco è un tipo di stampa, la più semplice che ci sia”, spiega Gianmatteo Maggioni, Responsabile Commerciale dell’impresa che dà lavoro a circa 70 persone. “Cilindro, inchiostro e materiale su cui stampare: meno passaggi si fa e più fedele è la stampa finale”. La visita degli studenti di terza media alla I.C.R. inizia tra le domande e la curiosità generale: cosa fa la vostra azienda? “L’involucro delle barrette Kinder, la copertura delle capsule della Nespresso, la carta d’alluminio dell’Esselunga per incartare il prosciutto, tovaglie in pvc, bande magnetiche sulle banconote”, risponde Maggioni.

E come si arriva al prodotto finito? Facendo una passeggiata nei reparti produttivi arriva ben presto la risposta. “Noi creiamo i cilindri per la stampa rotocalco: facciamo più o meno 80 cilindri al giorno, ci vogliono circa 10 ore per realizzarne uno finito, da quelli da 20 cm a 2 m, che pesano tra i 60 e gli 80 kg. Per un totale di circa 18.000 cilindri all’anno”.

Con una decina di concorrenti in Italia, la I.C.R. di Origgio è una delle realtà nel nostro Paese, prosegue Maggioni nella spiegazione, a fornire agli stampatori i cilindri con incisioni per la realizzazione dei più noti packaging di marchi alimentari e non solo. “Il cliente finale, che ha commissionato ai grafici un progetto, vuole un risultato strabiliante, ma lo stampatore lo vuole facile da stampare: noi siamo nel mezzo. Partiamo dall’idea originale del bozzetto e la rendiamo industriale e stampabile”. Un intero universo di competenze specifiche e figure professionali, a partire da chi si occupa dell’incisione dei cilindri a chi verifica che la stampa finale sia impeccabile, che ha lasciato esterrefatti i giovani studenti.

La visita si chiude con uno spassionato consiglio del Responsabile Commerciale ai ragazzi: “Se ne avete la possibilità, lavorate mentre studiate. Vi aiuterà a sviluppare quell’esperienza tanto richiesta oggigiorno e vi aiuterà a distinguervi dal resto dei candidati durante un colloquio di lavoro”.

 

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