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In molti avranno già avuto modo di apprezzare i primi risultati del restauro in corso nella Basilica di S. Maria Assunta a Gallarate. Nella seconda metà di gennaio 2017 c’è stato lo smontaggio della prima parte dei ponteggi che l’impresa gallaratese Gasparoli Srl (capofila per gli interventi di restauro) ha eretto all’inizio della scorsa estate per dare via agli interventi di manutenzione conservativa sulle superfici interne e sulla pavimentazione della Basilica.


Dopo oltre cinquant’anni dall’ultimo importante intervento di restauro, infatti, gli interni della Basilica presentavano alcuni problemi di carattere conservativo connessi a degradi dei dipinti e degli stucchi e un generale annerimento delle superfici dovute ad abbondanti depositi di polveri. Il Prevosto, Mons. Ivano Valagussa, supportato dal Consiglio Pastorale e dal Consiglio per gli Affari Economici, anche grazie ai fondi derivanti da un lascito testamentario, ha dato il via al cantiere per  una generale revisione delle superfici interne e degli impianti, diventati ormai obsoleti.


“In città c’è un cantiere che riguarda tutti - racconta Mons. Valagussa -  è quello del restauro della Basilica di Gallarate. Una chiesa che esprime non solo la presenza di una comunità cristiana, ma anche la storia di tanti cittadini che hanno contribuito a dare un volto a Gallarate. Nella Basilica di S. Maria Assunta troviamo concentrati gli sforzi economici, artistici, tecnologici e spirituali di tante persone, che nella loro diversità culturale, di fede religiosa e di impegno professionale sono state accomunate dal sogno di vedere uomini e donne abitare insieme una bella ‘casa’, la propria città, senza escludere nessuno, neppure quel Dio che ha preso dimora fra noi in Gesù Cristo”.

Si è conclusa la prima fase dei restauri di S. Maria Assunta e con la fine di gennaio si spostano i ponteggi e si prosegue con la pulitura e conservazione della cupola

L’intervento di restauro è supportato da un’articolata azione di comunicazione e valorizzazione rivolta alla popolazione locale, agli studenti, alle imprese. La  partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini è obiettivo primario dei processi di valorizzazione e di conservazione perché non si può conservare se non ciò che si ha a cuore e che si riconosce come parte essenziale di un proprio sistema di valori. A questo proposito la Commissione Comunicazione nominata dal Parroco ha preso contatti con diversi Istituti scolastici cittadini tra i quali il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, il Liceo Classico “Giovanni Pascoli”, l’IIS Falcone, l’ISIS Andrea Ponti e l’Istituto Gadda Rosselli che hanno già attivato alcune iniziative di studio e di approfondimento su tematiche coerenti alle specificità didattiche dei singoli Istituti. Di particolare rilevo, in questa direzione, l’iniziativa  del settore Scuola Educazione del FAI (Fondo Ambiente Italiano) che, dal 28 novembre al 2 dicembre 2016 ha portato oltre 600 studenti delle scuole primarie a visitare la Basilica, guidati da studenti delle scuole superiori.


Sono inoltre in fase di programmazione visite guidate all’interno del cantiere della Basilica aperte a piccoli gruppi su prenotazione e più libere visite multimediali organizzate nei locali di via Postcastello adiacenti alle strutture parrocchiali. Una prima mostra della documentazione originale del progetto della Basilica di Giacomo Moraglia (1791 – 1860) - l’architetto che morì prima di vedere inaugurata la sua opera che si aprì al culto il 2 giugno 1861 - è stata allestita nello spazio absidale della chiesa di S. Antonio nei mesi scorsi  e una seconda, attualmente in corso, illustra il progetto della nuova area presbiteriale.


Un cantiere didattico a tutti gli effetti quello pensato da Paolo Gasparoli e Fabiana Pianezze, gli architetti a capo del progetto di restauro, e condiviso dalla Commissione Parrocchiale in accordo con la Direzione Lavori (gli architetti Angela Baila e Lorenzo Mazza) e i responsabili della sicurezza (l’ingengnere Davide Parolo e l’architetto Sonia Frulla). Un progetto approvato dalla Soprintendenza e dagli Uffici della Curia e che prevede anche la riconfigurazione dell’intera area presbiteriale sulla base di un progetto artistico e iconografico che sappia  esprimere il meglio della cultura artistica contemporanea e dialogare in maniera coerente con le preesistenze.


Con lo spostamento del ponteggio si andrà ad intervenire nella zona centrale della Basilica, in particolare sulla cupola e si svelerà il lavoro di ripulitura svolto in questi mesi che ha messo in luce l’originario colore rosato delle colonne diventate grigie a seguito di un intervento negli anni Ottanta. 



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