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Da oltre 20 anni la multinazionale farmaceutica Novartis intrattiene con il territorio varesino un legame di stretta collaborazione e interscambio sociale

Novae artes, nuove scienze, nuove tecniche. Un nome, una missione in altre parole. La Novartis, una delle più importanti aziende farmaceutiche presenti in Italia, da più di 20 anni si occupa, letteralmente, di far star bene le persone. Con un’offerta sanitaria di nuova generazione e sostenibile a 360 gradi.

“Il nostro core sono i farmaci innovativi, specialistici, ad esempio nel settore dell’oncologia, della dermatologia e dell’immunologia – spiega Angela Bianchi, Direttore Comunicazione e Public Affairs della multinazionale con sede centrale a Origgio –. Abbiamo, inoltre, una divisione molto rilevante nel settore dei farmaci equivalenti generici e biosimilari e una terza che si occupa di oftalmologia, partendo dai device chirurgici fino ad arrivare alle lenti a contatto”. Insomma che si tratti di problemi respiratori, cardio-metabolici o neurologici, Novartis sviluppa da anni soluzioni medicinali ad hoc per diverse patologie.

Alla fine del 2016 erano 2.374 i dipendenti italiani del Gruppo, con un fatturato totale dell’azienda di 1.631 milioni di euro e un export pari a 173 milioni. Numeri e risultati da capogiro se si pensa che l’azienda della salute con sede nel Varesotto appena un paio di decenni fa non esisteva neppure. “Novartis ha una storia importante in Italia. Già agli inizi del ‘900 Sandoz e Ciba, due marchi storici, erano presenti qui nel territorio lombardo e via via nel corso del tempo le due aziende sono cresciute attraverso varie acquisizioni fino ad arrivare nel 1996 all’annuncio della nascita di Novartis”, prosegue Bianchi. 

Quella di Novartis è una storia che va ben al di là dei muri aziendali e coinvolge, in stretta sinergia, associazioni e realtà provinciali a tutto tondo

Un compleanno di rilievo quello festeggiato nel 2016: i primi 20 anni di presenza in un territorio su cui Novartis intende scommettere. “Lo scorso anno abbiamo celebrato il primo ventennale dell’azienda con una grande iniziativa – commenta ancora il Direttore Comunicazione e Public Affairs di Novartis –. Abbiamo coinvolto dipendenti, famiglie e istituzioni: è stato un momento commemorativo, ma soprattutto una prospettiva verso il futuro. Vogliamo continuare a crescere come realtà capace di reinventare il valore della medicina e del farmaco per il bene della società, insieme ovviamente a chi opera nel territorio”. Ed è proprio questo il valore aggiunto di Novartis Italia: un legame profondo, radicato e sincero con la provincia di Varese, che coinvolge in primis, il capitale umano e sociale.  

“Noi siamo la consociata italiana di Novartis, non è un caso essere qui alle pendici delle Prealpi. La nostra casa madre è a Basilea in Svizzera ed essere in questa posizione ci offre moltissime opportunità. Ci troviamo in un territorio ricco dal punto di vista delle risorse e delle competenze: molti dei nostri collaboratori hanno studiato, sono cresciuti e hanno lavorato in questa provincia. Questa localizzazione ci consente di raggiungere facilmente un po’ tutta Europa e di rimanere connessi con il resto del mondo: siamo vicini all’aeroporto di Malpensa e anche a Milano, con tutto quello che la città meneghina rappresenta in termini di rapporto con le Istituzioni sanitarie. Quindi la riteniamo una posizione interessante e strategica sotto diversi punti di vista”.

Una storia insomma quella di Novartis con il Varesotto in cui il cuore non è mai mancato, specialmente se si pensa alle molte e strette collaborazioni tra il Gruppo e le realtà provinciali no-profit. “Sono diverse le associazioni qui vicino a noi con le quali teniamo rapporti regolari. Una delle iniziative nelle quali coinvolgiamo i nostri collaboratori, una volta all’anno, è il Community Partnership Day, ovvero una giornata che destiniamo come volontari a delle realtà che operano sul territorio”, spiega Angela Bianchi. Una scelta non casuale: “Novartis vuole avere un significato che vada al di là del puro ambito lavorativo. I nostri collaboratori, con il Community Partnership Day, hanno l’opportunità di dedicarsi ad attività di volontariato negli ambiti più vari, occupandosi di bambini, di persone con diverse situazioni sociali di difficoltà. Non mancano nemmeno attività manuali e pratiche proprio per portare un contributo concreto alla società, non solo di tipo economico, ma anche materiale”. 

Ma come va attualmente il settore farmaceutico dal punto di vista di Novartis? “Nel 2016 abbiamo investito oltre 76 milioni di euro, di cui più di 13 milioni in produzione e 63 milioni in ricerca e sviluppo. Sicuramente il comparto è molto rilevante per l’economia del nostro Paese, ma noi siamo una multinazionale quindi va osservata la sua offerta all’interno di una visione globale. Il nostro è un campo di grande consistenza proprio per quello che offre in termini di opportunità di crescita dei sistemi sanitari e di miglioramento della qualità della vita dei pazienti. Lo scorso anno abbiamo confermato di essere una realtà importante per l’Italia, in grado di offrire un contributo significativo alla crescita del Paese e contiamo di proseguire in questa direzione”. 

Novartis e il Progetto WHP

Salute di mestiere, ma anche per passione. Novartis Italia ha scelto di aderire al progetto WHP, Workplace Health Promotion, promosso dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese in collaborazione con Ats Insubria, Cgil, Cisl e Uil, nel 2013. Dopo il primo triennio di attività, come spiega Emanuela Paruccini, Medico competente in Novartis, la multinazionale farmaceutica ha deciso di proseguire anche per il quarto anno con proposte in tutti i 6 campi di intervento del progetto (promozione di una corretta alimentazione, dell’attività fisica, del benessere personale e sociale, contrasto al fumo, all’alcolismo, all’uso di sostanze stupefacenti e alla dipendenza da gioco, sicurezza stradale e mobilità sostenibile). “Novartis si è sempre interessata della salute dei propri collaboratori. Quindi il progetto WHP è sembrato, fin da subito, la giusta occasione per mettere in atto quelle attività di screening, di promozione della salute e dei corretti stili di vita che tanto ci stanno a cuore”. Benessere a tavola, promozione dell’attività fisica, con la creazione di una palestra aziendale e attività sulla conoscenza dei fattori di rischio delle principali patologie: queste e molte altre le iniziative portate avanti da Novartis nell’ambito del progetto dell’Unione Industriali. Ma non è tutto. “In programma abbiamo un incontro sulle nuove dipendenze, come quella da internet e la ludopatia, – prosegue Paruccini –. Abbiamo, poi, una grossa parte di collaboratori sul territorio che si spostano e passano molte ore in auto, quindi abbiamo scelto di occuparci della sicurezza alla guida con corsi su strada. Proseguiremo anche con il trasporto collettivo dei dipendenti che provengono da Milano o dalla stazione di Saronno, valutando la possibilità di aderire all’iniziativa ‘E-Vai’, con l’utilizzo di auto elettriche condivise”. 
Occuparsi della salute e del benessere delle persone è una priorità per Novartis, che ha perciò scelto di fare altrettanto per i propri collaboratori. Che hanno abbondantemente preso parte e apprezzato tutte le iniziative proposte dall’azienda: “Abbiamo attivato il laboratorio di screening del tumore mammario con la possibilità di fare visite senologiche ed ecografie: l’adesione è stata del 70% circa delle donne in forza lavoro. Stiamo completando anche lo screening del tumore cutaneo, a cui hanno aderito oltre 400 persone. Abbiamo stretto una stupenda collaborazione con gli specialisti del Lilt, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori”, conclude Paruccini.



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