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Il recupero della "villa delle delizie"

Il palazzo Visconti a Saronno, donato nel 1491 da Lodovico il Moro all'amante Cecilia Gallerani, nel corso degli anni ha subito le più svariate destinazioni d'uso e di proprietà. Attualmente è oggetto di dettagliati studi per riportarlo alla struttura e ai fasti originari.

La facciata interna del Palazzo Visconti
La bella Cecilia Gallerani, ritratta da Leonardo Da Vinci e conosciuta come "la dama con l'ermellino" probabilmente non attraversò mai le sale di palazzo Visconti di Saronno anche se ricevette in dono dal suo amante, Lodovico il Moro, il feudo saronnese nel 1491. Tale fondo le fu poi confiscato con l'arrivo delle truppe francesi e restituitole dagli Sforza, quando riconquistarono Milano.
Il documento più antico fra quelli consultati dagli architetti Monica Alberti, Tiziano Ciceri e Stefano Reina, che ne hanno fatto una ponderosa tesi di laurea, con relatore il prof. Dezzi Bardeschi della facoltà di Architettura di Milano, riporta che la costruzione del palazzo, risalente al cinquecento, è sicuramente da attribuirsi alla famiglia Visconti. Passò poi al conte Gerolamo Rossi, marito di Drusiana Visconti discendente di un ramo minore dell'illustre famiglia milanese e questo documento notarile porta la data del 1622.
L'affresco nello scalone della villaIl palazzo saronnese subì diverse modifiche ed aggiunte, soprattutto nel 1700, quando l'edificio fu trasformato in una residenza estiva di villeggiatura. L'usanza era piuttosto diffusa in quel secolo e nella "villa di delizie" i signori trascorrevano i mesi estivi. A Saronno esisteva, precedente a questo e andato completamente distrutto, un altro importante palazzo fatto costruire da Matteo II Visconti, settimo signore di Milano di cui parla Paolo Giovio nel racconto sulla vita di Matteo Visconti.
Era probabilmente questo il palazzo dove visse, per un breve periodo, Cecilia Gallerani. Palazzo Visconti, oggi, è oggetto di studi accurati da parte dell'amministrazione comunale proprio per cercare di risanarlo e farlo tornare ai fasti del passato.
"Per poter far questo sono in corso, - dichiara l'assessore ai lavori pubblici Dario Lucano - rilievi sulla staticità dell'edificio, attualmente utilizzato come sede di diverse associazioni e nelle cui stanze sono stati ricavati, nel passato, anche degli alloggi per 4 famiglie. Le trasformazioni interne non hanno modificato radicalmente la vecchia tipologia ma sicuramente sono stati fatti rimaneggiamenti importanti che ne hanno cambiato la fisionomia. Esiste un parcheggio sotterraneo, costruito decenni or sono, sul fianco del palazzo, fatto senza considerare l'antica struttura e anche questo va verificato".
Una traccia del progetto originario, rilevata dalla tesi di laurea, cita un documento del 1694 quando un ingegnere descrive così il palazzo:
"La medema casa da nobile in detto borgo di Serono, consiste in una sala grande, con camino di pietra da Como, a fianco sinistro entrando in essa, una camera detta il studio in volta di cotto…". La descrizione dettagliata continua fin nei minimi particolari e questo consentirà agli architetti di stabilire com'era, in origine, la planimetria interna del palazzo.
Nel 1773 la residenza signorile risulta esser passata di mano molte volte e un documento testamentario di quell'anno, riporta come nel suo grandissimo giardino dovessero esserci statue, giochi d'acqua, viali e delizie, scuderia e casa del giardiniere.
Nel 1837, il palazzo e le sue terre passarono ancora di mano e il nuovo proprietario fu Giuseppe Morandi, che lo acquisto: "ad un prezzo di 200.000 lire milanesi da cui vengono detratte £ 18.000 per il corrispettivo convenuto a causa della rescissione dell'affitto dei suddetti beni in forza della scrittura del 1829". Già allora i contratti erano registrati e quindi non potevano essere rescissi facilmente.
Il palazzo, infatti, era stato locato ad un collegio femminile e tale destinazione fu mantenuta fino al 1859, quando divenne collegio maschile.
Da un documento del 1878 si parla per la prima volta, della presenza di importanti affreschi barocchi, a soggetto mitologico, sui soffitti e sullo scalone. Nel 1888 il Comune acquistò il palazzo dall'ultima proprietaria, Virginia Morandi, per utilizzarlo come sede del Municipio cittadino.
Nel vasto giardino del palazzo vennero aggiunti alcuni corpi per la costruzione dell'asilo e delle scuole e nell'edificio trovarono invece sede il Comune, gli uffici della Pretura, l'ufficio del Registro, il Catasto, la caserma dei Carabinieri, il teatro, la Cassa di Risparmio e l'abitazione del segretario comunale. Sicuramente l'immobile venne quasi stravolto nella sua planimetria interna e, addirittura, venne aggiunta una parte per adibirla a magazzino del sale e dei tabacchi.
Nel 1912 si fece un'altra importante variazione al progetto, nella parte prospiciente la via Giuditta Pasta e, nel 1926, giudicato ormai inadatto, il Comune si trasferì nella nuova sede di Villa Gianetti, più idonea allo scopo.
Nel palazzo Visconti restarono gli uffici della Pretura fino al 1985 e, negli spazi, trasfigurati e resi irriconoscibili, si sono susseguite le sedi di varie associazioni, senza mai provvedere ad alcuna manutenzione o restauro conservativo.
Oggi, si presenta fatiscente e senza una precisa identità e ci sarà molto da fare per riportarlo a una condizione degna del suo ruolo.
"Adesso, - dice l'assessore Lucano - il restauro costerà parecchi milioni di euro ma, ancor prima di iniziare l'opera, dovranno essere completati tutti i rilievi per capire da dove è bene iniziare. I tempi non si conoscono esattamente, possiamo ipotizzare che inizieremo i primi lavori nel 2006 ma la conclusione si protrarrà almeno per due o tre anni.
Non sappiamo ancora come utilizzeremo i circa 3.500 mq di superficie e una delle ipotesi è trasferire al piano terra la biblioteca comunale, ma tutto è ancora da decidere.
Tutte le analisi storiche e i rilievi sono fatti dagli architetti del Comune, affiancati, per quelli statici, da ingegneri esterni.
Per ora abbiamo stanziato 1.500.000 euro ma siamo in attesa di importanti finanziamenti aggiuntivi perchè abbiamo bisogno di molti altri fondi. Sarà una grande opera di restauro che restituirà alla città un palazzo storico molto importante".

Dove si trova
Il palazzo Visconti è situato nel centro storico di Saronno con ingresso principale da via Giuditta Pasta, nella zona a traffico limitato. L'origine è cinquecentesca ma nel '700 ci furono modifiche e aggiunte, come le ali laterali di servizio, l'arricchimento delle decorazioni all'ingresso, l'aggiunta di affreschi barocchi e delle bellissime colonne binate in granito di Baveno. Si ipotizza che altri affreschi, coperti da proprietari sprovveduti, possano trovarsi sotto i vecchi intonaci. Il palazzo non è visitabile se non nelle parti occupate da associazioni ivi collocate. A maggio, nel cortile del palazzo, trovano ospitalità le bancarelle della Festa di Primavera e, in quell'occasione, è possibile salire nei piani superiori. In estate, il cortile ospita il cinema all'aperto.

03/31/2005

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