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"Al servizio della cura delle persone"

Giovanni RaniaGiovanni Rania, Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliera di Gallarate, ha buoni motivi per essere soddisfatto del suo operato: prima, il 22 giugno, l'inaugurazione seppure parziale del padiglione Trotti-Maino, i cui lavori andavano avanti da undici anni, quindi ai primi di luglio una splendida promozione arrivata dalla Regione Lombardia che gli ha attribuito il giudizio di "lusinghiero", il secondo nella graduatoria dei valori dopo "molto soddisfacente", per gli obiettivi prefissati ed i risultati raggiunti. Dal primo gennaio 1998 a capo dell'Azienda Ospedaliera, Giovanni Rania ha ricoperto in precedenza altri incarichi di grande responsabilità. Nato a Vallefiorita 64 anni fa, vive a Varese da 36 anni. Laureato in giurisprudenza, è stato Commissario di P.S. e quindi Direttore Provinciale delle Poste e Telecomunicazioni della provincia di Varese. Revisore dei conti dell'USSL 1 e dell'Ospedale di Circolo di Varese per 13 anni, oggi è a capo dell'Azienda Ospedaliera gallaratese, azienda che da quasi quattro anni guida con piglio manageriale.
Stanno per scadere i tempi per l'attuazione del Piano strategico triennale 1999/2001. Può anticipare un sintetico bilancio di quanto è stato attuato nel triennio?
"Abbiamo anzitutto puntato sulla revisione dell'assetto organizzativo e sulla razionalizzazione delle risorse.
E' stato un percorso difficile, ma ritengo di aver raggiunto l'obiettivo di un migliore coordinamento delle nostre attività sanitarie, di una migliore qualità dei nostri servizi e di una riduzione dei costi. L'Azienda si è impegnata principalmente a migliorare l'appropriatezza e la qualità delle prestazioni, a semplificare le procedure amministrative e a migliorare l'accoglienza dei pazienti. Il nostro slogan è 'al servizio della cura delle persone'. Sono state rispettate le indicazioni regionali per quanto concerne il ricovero con una diminuzione del tasso di ospedalizzazione (ricovero ordinario) ed un incremento dell'attività ambulatoriale e di day hospital".
E' rimasto irrealizzato qualche progetto importante? Per quale ragione?
"Non è stato possibile attuare il progetto del poliambulatorio specialistico presso l'aeroporto di Malpensa. Il modello preso come riferimento era quello del poliambulatorio esistente presso l'aeroporto di Amsterdam, in Olanda".
Autorevoli economisti dicono che sia proprio la Sanità a creare un buco di circa 10.000 miliardi nei conti dello Stato. Al deficit contribuisce anche l'Azienda Ospedaliera da Lei gestita? Ha in programma qualche strategia per ridurre o contenere la spesa senza incidere sulla qualità dei servizi?
"Non è il nostro caso perché nel 1998 il conto economico è stato chiuso con un utile e nel 1999 e 2000 con un sostanziale pareggio. Per raggiungere questi risultati, il primo passo è stato l'accorpamento dei tre ospedali in un unico presidio ospedaliero.
Ciò ha consentito di accelerare il processo di dipartimentalizzazione, di eliminare doppioni di unità e servizi, privilegiando lo sviluppo e l'incremento di attività di eccellenza e l'istituzione di nuovi servizi. Sempre in questa direzione, ad esempio, procederemo all'unificazione delle due chirurgie generali dell'Ospedale di Gallarate e all'istituzione di una chirurgia specialistica. La riorganizzazione dei processi produttivi ha consentito, in una prima fase, la riduzione del numero degli operatori impiegati in azienda, fermo restando il mantenimento dei livelli assistenziali. Dal 2001 è in atto, invece, un incremento del numero degli operatori per far fronte adeguatamente all'avvio e all'incremento di attività sanitarie, quali la gastroenterologia, la cardiologia e la libera professione. Inoltre, i meccanismi introdotti per migliorare l'appropriatezza delle prestazioni hanno consentito di fatto la riduzione del ricorso al ricovero ordinario per i casi di minore complessità, con il conseguente aumento dell'assistenza in regime di ricovero diurno e ambulatoriale ed un migliore utilizzo delle risorse".
Tornano ogni tanto alla ribalta i timori su una possibile chiusura dell'Ospedale "Bellini" di Somma Lombardo. Vuol chiarire una volta per tutte quale sarà il futuro di questo nosocomio?
"Rispetto agli impegni assunti nel Piano strategico triennale, per l'Ospedale di Somma Lombardo abbiamo realizzato diversi progetti per il suo sviluppo e potenziamento, dall'estensione a tutti i giorni della settimana del primo intervento, alla creazione del centro dipartimentale di day surgery, che è un punto di eccellenza della nostra Azienda Ospedaliera, al centro di assistenza per dializzati con quattro postazioni tecniche - all'avanguardia per le attrezzature e le professionalità mediche e paramediche impegnate -, all'istituzione del centro per l'ipertensione arteriosa, con compiti di diagnosi, di cura e di ricerca. Abbiamo dotato il 'Bellini' di importanti apparecchiature scientifiche per un miliardo e 600 milioni di lire; ci siamo accollati la differenza tra la somma raccolta dal 'Comitato Bellini TAC Onlus' ed il costo dell'acquisto dell'apparecchiatura TAC. La somma a carico dell'Azienda Ospedaliera è stata di 400 milioni. Abbiamo eseguito lavori di ristrutturazione per 2.250 milioni ed abbiamo chiesto alla Regione Lombardia i finanziamenti per la ristrutturazione dei reparti e servizi per un importo di 5.050 milioni. Ritengo che a Somma Lombardo bisogna sviluppare l'area della riabilitazione e della medicina generale, nonché l'area dei servizi e cioè l'attività di laboratorio e di radiologia; inoltre, va potenziata l'attività di day hospital e di day surgery. Su queste linee programmate si potrà costruire il futuro dell'Ospedale 'Bellini'".
Di recente all'"Ondoli" di Angera è stato inaugurato il nuovo reparto di chirurgia. Ci sono altre novità in vista per questo ospedale? Il pronto soccorso entrerà presto in funzione?
"Stiamo aspettando l'autorizzazione della Regione per la trasformazione del primo intervento in pronto soccorso. Ottenuta l'autorizzazione si provvederà alla ristrutturazione sostanziale degli spazi da adibire a questo servizio. Sempre ad Angera sono stati avviati i lavori relativi alla ristrutturazione per il miglioramento degli aspetti alberghieri e di accreditamento dei servizi dell'area materno-infantile. Saranno attivati letti per degenti in regime di solvenza e per la libera professione. Importante anche la convenzione stipulata con il Centro Comune di Ricerca di Ispra in prospettiva di sviluppo di nuove tecnologie".
Quali sono i tempi programmati per il completamento definitivo del padiglione Trotti-Maino di Gallarate?
"Per il completamento del padiglione Trotti-Maino procederemo velocemente. Nell'arco di tempo di due anni il padiglione potrebbe essere terminato. Nel nuovo padiglione troveranno collocazione reparti di degenza quali l'ostetricia e la ginecologia, servizi quali la radiologia e l'odontostomatologia. Resta ancora da decidere la destinazione dei reparti di oculistica, otorino e recupero neurologico.
Il Trotti-Maino non soddisferà comunque tutte le esigenze strutturali dell'Ospedale di Gallarate, pertanto è importante la realizzazione di un'area polifunzionale di servizi di accoglienza, diagnosi e assistenza nella zona parcheggio antistante l'ingresso principale. Al momento ci è stato riconosciuto un contributo di 400 milioni per la progettazione; è in corso, a cura di esperti qualificati, l'analisi del suolo".

09/13/2001

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