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A Cardano al Campo, una scuola steineriana
Una scuola materna innovativa sorgerà grazie al felice incontro tra la generosità di una famiglia locale di imprenditori e la volontà dell'amministrazione comunale.
Una scuola che non sia solo un mero involucro, una semplice struttura architettonica ma un progetto che nella sua realizzazione tenga conto del processo educativo: è questo il criterio con il quale verrà costruita la nuova scuola materna di Cardano al Campo secondo i principi dell'architettura steineriana.
La struttura, fortemente voluta e finanziata da una famiglia di imprenditori cardanesi, sorgerà a ridosso del centro storico e sarà realizzata sotto la guida dell'Architetto milanese Stefano Andi, il cui studio è specializzato in edificazioni di questo tipo e con il quale ha attivamente collaborato l'Assessorato all'Ambiente del Comune.
L'intervento si inserisce in un quadro di riqualificazione del centro cardanese: occuperà, infatti, l'area ottenuta dopo la copertura del tratto di superstrada verso Malpensa che, ora in trincea, ha tagliato in due per vari decenni il paese. L'opera verrà edificata in tre successivi lotti, il primo dei quali rappresenterà il baricentro funzionale di una costruzione destinata ad accogliere nel complesso circa 260 bambini. I canoni architettonici perseguiti rappresentano una novità rispetto alla tradizione italiana, mentre all'estero, specialmente Centro e Nord Europa, sono ormai di ampia diffusione.
Si tratta di un progetto che tiene conto del contesto in cui si inserirà la costruzione, nel rispetto del paesaggio e con la finalità di offrire un'immagine nuova, fresca e vitale.
La vera e propria novità, tuttavia, è nei principi che guideranno l'esecuzione dei lavori, ovvero nel valore attribuito alla destinazione della struttura. Quale scuola materna, infatti, sarà costruita su misura dei suoi piccoli ospiti o, meglio, su misura del progetto pedagogico: come grande e prima esperienza del bambino al di fuori del contesto familiare, la scuola materna riveste un ruolo significativo nella vita di una persona; responsabilità questa di cui sono investite le stesse mura che accolgono il bambino nel momento del passaggio dalle calde mura domestiche alla sua prima vita sociale. Alla base di queste considerazioni, come ricordato nel progetto preliminare della scuola di Cardano presentato dall'architetto Andi “una concezione antropologica che vede l'uomo, e dunque il bambino quale uomo in divenire, come complessa realtà vivente di natura corporea, animica e spirituale". Questa concezione, detta Scienza dello spirito, ha avuto origine ai primi del Novecento dal pensiero di Rudolf Steiner, la cui opera ha dato numerosi impulsi di rinnovamento in diversi ambiti tra cui pedagogia e architettura. E, mentre la pedagogia steineriana, tenendo conto delle tre realtà della persona (fisica, vitale, psicologica), fornisce metodi e strumenti volti ad arricchire l'esperienza di crescita dei bambini, l'architettura fornisce i presupposti perché l'ambiente favorisca questo processo di crescita.
Tali principi si concretizzeranno a Cardano al Campo nella definizione degli spazi, delle forme, dei colori e, soprattutto dei materiali. La scuola avrà, infatti, carattere di abitazione, articolata in tre sezioni autonome ma collegate, con spazi a pianta centrale e circolare o tondeggiante e un prevalere di linee curve, colori caldi e grande attenzione al ruolo della luce. I materiali saranno esclusivamente naturali: legno, mattone, pietra, tessuti vegetali ed animali secondo i principi della bioedilizia. Stessi criteri guideranno la realizzazione dell'impiantistica con vantaggi non soltanto per l'ecologia e la salute dei piccoli ospiti della scuola, ma anche di risparmio energetico, che si rifletteranno positivamente sui costi di gestione della scuola. Riduttivo pertanto definire questo progetto semplicemente architettonico, in quanto si tratta di una prospettiva educativa di rilevante importanza, tanto più inserendosi in un contesto come quello cardanese, caratterizzato da notevoli prospettive di crescita demografica determinato dall'arrivo di giovani coppie in relazione all'indotto di Malpensa.
Per approfondire l'Antroposofia:
- Associazione per la pedagogia steineriana
Via Nino Bixio 12 - Varese
La Monda, Cooperativa Agricola Biodinamica
- Associazione per la Pedagogia Curativa e Socioterapia Antroposofica
Via Giacomini 26 - Arcisate
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Rudolf Steiner (1861-1925) fu il fondatore dell'antroposofia. Studiò a Vienna e a Weimar collaborò all'edizione delle opere di Goethe del quale fu profondo e attento conoscitore. Dopo essere stato segretario generale della sezione tedesca della Società Teosofica, la abbandonò per un dissidio fondando la Società Antroposofica: sede di quest'ultima un edificio per metà tempio e per metà scuola, che Steiner eresse in Svizzera, a Dornach, attribuendogli il nome di Goetheanum, ancor oggi centro del lavoro antroposofico. La sua opera è estremamente ampia, soltanto in parte calcolabile: una ventina di libri e un gran numero di scritti e articoli. La parte maggiore però è rappresentata dalle conferenze e dai discorsi: circa 6000, senza contare che diffondeva il suo pensiero attraverso un numero incalcolabile di incontri privati, sostenuti fino all'ultimo, in ogni occasione e ad ogni ora, non solo di giorno. Nel pensiero di Steiner, grande importanza ebbe il ruolo dell'educazione. L'essere umano, per Steiner, impara solo dagli altri a diventare uomo, attribuendo quindi estremo valore all'imitazione e all'esempio. Inoltre la pedagogia deve corrispondere alle esigenze sociali ed economiche del momento storico contemporaneo ed è per questo necessario che la scuola sia adeguata e aggiornata per farlo, armonizzando tra loro i diversi insegnamenti.
A partire dagli anni Venti le scuole steineriane si propongono di raggiungere questi obiettivi.
“La vita stessa è la grande scuola di vita e si potrà uscire dalla scuola nel modo giusto soltanto se dalla scuola si porta con se' la capacità di imparare a conoscere la propria vita dalla vita". |
03/28/2002
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